SPAGHETTI INTEGRALI CON LENTICCHIE ALLA BOLOGNESE: UN AMORE PER LE LENTICCHIESe c'è una cosa che amo sono le lenticchie. Nelle giornate più dure d'inverno rientrare e preparare lenticchie, ceci e quant'altro accompagnate magari da riso o pasta mi riscalda molto. A me, poi, che ho sempre le mani gelate, i piatti caldi così fanno solo che bene!
Oggi vi parlo della ricetta degli Spaghetti Integrali con Lenticchie alla Bolognese. Una garanzia di bontà con un ragù vegetale saporitissimo.
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Il miele di datteri... l'avevate mai sentito? Io l'ho scoperto un po' di qua e un po' di là - in questo periodo di mode culinarie le alternative allo zucchero si sprecano, ma il Silan è una cosa che conoscono ancora in pochi, secondo me. Anche perché le ricette di origine ebraica sono sempre un po' misteriose, restano lontane dal gran clamore (a parte forse il Labneh). Questo 'miele' particolarissimo è perfetto per chi vuole evitare lo zucchero bianco (raffinatissimo, tutti dicono che non fa bene) ed è versatile al massimo. Non si presta solamente all'uso nei dolci o nelle tisane, o sul pane tostato del mattino: il miele di datteri è il condimento gourmet per le vostre insalate estive, quelle con il melone a tocchetti, per esempio. E' buonissimo con i formaggi, e devo dire che anche sulla carne ha il suo perché. Sulla macedonia però... mi ha rubato il cuore. Insieme ad una spolverata di zenzero si ottiene il pieno di energia! Ma perché ora? Insomma, i datteri sono una cosa da Natale, di solito si trovano nei cesti che arrivano dalle zie o si regalano perché c'è la solita ballerina sulle punte che fa da stecchino (ehm ehm, la adoro), e d'estate uno non è che pensa ai datteri. Bè, io vi spingo a farlo perché c'è anche un vantaggio: di sicuro non costano il doppio come succede dal 1° Dicembre in poi. Che poi il dattero è un frutto davvero preziosissimo per la storia del deserto, eppure noi lo snobbiamo e non lo consideriamo molto pregiato, forse. In passato veniva chiamato "la torta dei poveri" o "il pane del deserto" e se se ne analizza uno si scoprono moltissime proprietà nutrizionali segrete che non sto qui a spiattellarvi solo perché vorrei che i datteri vi incuriosissero quel tantino in più da considerarli davvero come frutta secca da consumare all year long. Preparare il Silan non è difficile: per cominciare vi bastano 250 gr di datteri essiccati, acqua e... stop. Il miele deriva dalla bollitura e dalla spremitura dei datteri. Vi assicuro che il fuoco fa tutto il lavoro! Il risultato è un preparato che si addensa in frigo, che io ho reso più ricco spremendo bene anche la polpa dei datteri. Potete anche scegliere di non farlo, utilizzando solo il liquido finale di scolo. Sta un po' a voi decidere se volere un Silan più corposo o più leggero. Trovate questo post anche nel blog di Ilaria, Lipstick For Breakfast, che vi invito a sbirciare perché sempre più ricco di contenuti interessanti a tema beauty! Grazie Ila :) INGREDIENTI per 1 vasetto piccolo tipo Bormioli 250 gr di datteri essiccati 500 ml di acqua PROCEDIMENTO In una pentola, possibilmente antiaderente, mettete i datteri denocciolati tagliati a tocchetti e coprite con l'acqua. Dovranno restare immersi di uno o due pollici. Accendete il fuoco, portate a bollore e fate cuocere a fuoco basso per circa 1 ora e 30/2 ore controllando di tanto in tanto se c'è necessità di aggiungere poca acqua per tenere i datteri sempre immersi. Passato il tempo di cottura i datteri dovranno essere morbidissimi. La tradizione dice di usare una garza, versare il tutto e spremere. Io ho usato un colino ed ho raccolto anche la spremitura della polpa (ecco il perché del colore intenso). Fate bollire in un pentolino a fuoco basso per 10-15 min in base a quanto vorrete far rassodare, poi mettete in un vasetto di vetro e conservate in frigo. Si rassoderà ancor di più con il freddo. Si conserva per una settimana. Alla vigilia della Festa della Mamma mi rendo conto di non aver postato nessuna ricetta cuoriciosa, a base di mousse rosse o fucsia, niente di niente. Non è l'atteggiamento che ci si aspetterebbe da una foodblogger ed io convengo con voi, per carità, ma come per ogni umano, ma soprattutto come ogni donna, ci sono periodi più full degli altri ed infornare qualcosa diventa un pochino complicato.
Ci sono un bel po' di novità all'orizzonte, perché la mia vita è un insieme di tantissime cose oltre al blog ed ai social correlati, e non vedo l'ora che l'impatto con l'onda dopo mesi di inverno e lana si trasformi in una piacevolissima nuotata nell'acqua che tanto mi mancava. Vi racconterò, credo si sia capito anche dagli altri canali che elettrizzata è la parola giusta. Nel frattempo approfitto di un momento di calma per aggiornare il blog e postare una ricetta che nel gergo di Instagram si deve considerare un #latergram. Significa che la ricetta aspettava solo di essere pubblicata, non che improvvisamente tutto il mio mondo culinario ruoti attorno al vegan (mi accorgo che le ultime ricette sono state particolarmente salutari). I semi di chia, ne avrete sentito parlare, sono portentosi. E costosetti. Qualcosa di così carico di benefici e di moda non poteva non suscitare un po' di sospetti ma anche di curiosità. Come vi dicevo per la Torta Magica, tendo sempre ad aspettare che il polverone iniziale dei lustrini si attenui prima di testare personalmente la novità in questione. E' successo così per i semi di chia. Comprati (ah-ehm) prima che mi capitasse la seconda colica renale e prima che capissi di averli comprati sicuramente non per me, dato che sono pienissimi di calcio oltre al resto. A me decisamente non fanno bene, ma alla mia famiglia sì. Fibre, antiossidanti, aminoacidi, Omega 3.. i semi di Chia contengono 2 volte il potassio delle banane, 15 volte il magnesio dei broccoli, 5 volte il calcio del latte, 3 volte il ferro degli spinaci e così via. Si raccolgono da una pianta, sembrano quasi semi di papavero. Ho deciso di aprire quel sacchettino e provare una ricetta che un giorno a caso, per puro caso, sono passata davanti alla TV mentre su Detto Fatto (Rai 2) Paola Galloni li stava usando. Ne è uscito un budino senza panna o colla di pesce, perché i semi di chia a contatto con il liquido sprigionano una specie di collante naturale. Vegana anche questa ricetta, perché il latte che ho usato è quello di cocco (quello alla stregua di riso, soya, mandorle ecc) che avevo in casa per la colazione. Ve lo dico tranquillamente: se usate queste dosi lo zucchero non si sentirà molto. E' un dessert o una merenda, ma pochissimo zuccherata - regolatevi se aggiungerne oppure no. Vi racconto la ricetta, ormai è tardi ed è l'ora della buonanotte anche per me, ma prima volevo lasciarvi lo stesso qualche idea dolce per le vostre mamme... perché l'8 Maggio è proprio dopodomani e perché un po' mi vergogno a non aver potuto studiare nulla di più ad hoc! Summer Pavlova I Macarons senza termometro per lo zucchero e senza planetaria Red Velvet Whoopie Pies a forma di cuore Buttermilk Waffles per un dolcissimo risveglio Crostata Primavera con Chantilly, Fragole e Kiwi per un gusto classico ma super voluttuoso Per altre ricette click on INDICE RICETTE! :) Buona Festa della Mamma, anche alla mia che ha apprezzato la Chia in budino! per 8 bicchierini Prendete 60 gr di semi di chia e tuffateli in 300 ml di latte di cocco a temperatura ambiente. Attendete 10 minuti, poi con una frusta a mano mescolate per rompere un po' la gelatina che si sarà formata. Aggiungete 2 cucchiai di miele liquido, 1 bustina di vanilina, un pizzico di sale. Mescolate bene, suddividete il budino nei bicchierini e metteteli in frigo a riposare per almeno 2 ore. Serviteli freschi con una macedonia di fragole a tocchetti macerate nello zucchero e nei pezzettini di menta fresca (se volete). Altrimenti usate altra frutta e guarnite tutto prima di servire. Il Tofu, ammettiamolo, ha un gusto pallidello. Per dirla drasticamente: al naturale non sa proprio di niente. Nessuno si mangerebbe una fetta di tofu così come lo si estrae dalla confezione: non è umanamente proponibile, sarebbe come mangiare gomma.
In casa, prima di ora, non l'avevo mai preparato. La versione orientale, con marinatura e scottatura alla piastra, mi piace abbastanza da ordinarla una volta sì e una volta no al giapponese, ma ricordo una versione molto gustosa ad un ristorante vegano: aveva salsa di mirtilli e qualcosa di particolare. Mi era piaciuto molto. In questo periodo di assesto alimentare (del tipo che ancora non so cosa posso permettermi e cosa no per via dei reni) sto cercando di variare molto e di spaziare anche nell'ambito vegan, schivando però alla grande cose tipo il seitan, che anche al ristorante vegano sapeva proprio di suola di scarpa. Non me ne vogliano i suoi cultori. L'altro giorno, quindi, mentre vorticavo tra gli scaffali del supermercato alla ricerca di cibi scaccia-malanni mi sono imbattuta nel tofu, quando mai l'avevo visto in quel super. Prezzo lancio, nuovo arrivo. Preso. Conoscevo la sua anima insipida, quindi ho maturato due idee coi peperoni, perché i peperoni dopotutto sono l'ortaggio dal gusto più potente (insieme alla cipolla). Ho preparato due tomini di tofu con due salsine diverse: peperone giallo al curry & peperone rosso al timo-limone. E tutta la famiglia ha assaggiato. Ed apprezzato. Vi riporto la ricetta senza tante liste o procedimenti e vi consiglio di provare. Per un qualcosa di diverso in tavola il tofu può essere una buona idea! SALSINA GIALLA AL CURRY: tagliare a tocchettini 1 peperone giallo medio ed 1/4 di cipolla. Far rosolare tutto bene in padella antiaderente, a fuoco medio (niente scioglimenti o bolliture), aggiungendo mezzo bicchiere d'acqua calda in cui scioglierete 1 cucchiaino di curry e 1 di curcuma a metà cottura. Salare e pepare. Ci vorranno 10-15 min in tutto. SALSINA ROSSA AL TIMO-LIMONE: tagliare a tocchettini 1 peperone rosso medio ed 1/4 di cipolla. Far rosolare tutto bene in padella antiaderente, a fuoco medio (niente scioglimenti o bolliture), aggiungere il timo-limone (qb), continuare la cottura per 10 minuti. Salare e pepare. Scaldare bene una padella antiaderente senza nessun condimento e adagiarvi il tofu (il mio era tofu bello solido, non cremoso), farlo rosolare bene per circa 10 minuti a fuoco medio girandolo di tanto in tanto per creare una specie di crosticina leggerissima. Quando sarà doratino togliere dal fuoco, adagiare su un piatto. Ricoprire i due panetti di tofu con le due salsine diverse. Lasciar riposare almeno 30 min prima di porre tutto in forno a scaldarsi di nuovo e servire. Il tempo di riposo serve affinché la crema che si forma con i condimenti insaporisca il tofu al punto giusto. |
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