Sono davvero molto emozionata, ma farei meglio a dire esagitata.
Oggi parte ufficialmente un progetto che sono sicura piacerà anche a voi e al vostro futuro di viaggi all around the world, perché la mia amica Alice ha accettato di fare da corrispondente estera in quel di Berlino per il Growling Breakfast! Sarà lei a stilare per noi una mini-guida di posti da vedere e soprattutto cibi da provare, tradizioni, novità, bellezza, profumi, diversità. Una città pocket per una donna intraprendente (e con ottimi gusti culinari indeed), che diventerà città di tutti noi perché sì, viaggeremo un po' con lei. Sono davvero molto felice di portare un po' di internazionalità in questo blog, e francamente non credo ci sia persona migliore di Alice per cominciare a farlo. Preparatevi quindi a vivere un po' di vita tedesca, restate sintonizzati. Che a viaggiare col cuore ci si mette davvero poco.
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Nella giungla di Internet ricorrono ricette che diventano famose grazie ad un clic: è questo il caso degli Oreo Cupcakes, che sicuramente non esistevano qui in Italia prima dello sbarco sul web di foto conturbanti e linee da favola. Da brava foodblogger mi sono lasciata incantare anche io, e ho voluto provarli nonostante gli Oreo siano conosciuti molto meno che in USA e si scontrino con i loro nemici Pandistelle, protagonisti modaioli di cheesecakes all’italiana (me tapina, no me gustan mucho).
Non ho però seguito le classiche ricette americane: mi sono fidata della base da cupcakes al cacao che conosco e ci ho aggiunto una glassa insegnatami da un’amica, Ilaria, che mi ha svelato il trucco per evitare quegli scomodissimi 200 gr di burro sul cocuzzolo del cupcake (mica si può fare ogni volta dai, il mio colesterolo altrimenti va in malora). Ci ho infine infilato un biscotto Oreo (prossima volta ne uso metà come i comuni foodblogger, I swear) e il mio cupcake è risultato davvero molto buono. Nonché facile da far paura. Ovviamente non si tratta della versione presentata nella mia Bakery preferita, la Red Velvet di Padova, perché lì i cupcakes sono davverodavverodavvero paradisiaci e semmai passaste in città vi consiglio caldamente di fermarvi: la goduria concretizzata in un pasticcino su cui è posata una nuvola di dolcezza. (Cercatela vicino a Porta Portello!) NB. Nessuno mi ha chiesto di far loro pubblicità, anche perché non conosco personalmente i proprietari. Il mio è un consiglio puramente personale. Mi ha fatto conoscere questa Bakery un’amica speciale, un’amica che ora mi parla da lontano, ma è come se l’avessi accanto ogni giorno perché in fondo non ha mai lasciato per davvero questa terra. Non credo servano altri input per dirvi che meritano di essere provati, questi Oreo Cupcakes. Che mi resta da dirvi? Ah, che devo farli assaggiare anche alle mie amiche di danza. M. li apprezzerebbe, credo. Un giorno me lo dirà di sicuro, quando la abbraccerò di nuovo. INGREDIENTI per 10-12 cupcakes 3 cucchiai colmi di cacao amaro 45 ml acqua calda 112 gr farina 0 una presa di bicarbonato una presa di lievito per dolci sale 80 gr burro a temperatura ambiente(molto morbido) 125 gr zucchero 1 uovo vanilina 60 ml latticello (= 40 gr yogurt bianco + 20 gr latte + qualche goccia di limone > lasciar riposare 10 minuti prima di usare) Per la glassa: 80 gr Philadelphia 100 ml panna fresca 1 cucchiaio di zucchero ½ biscotto Oreo per ogni cupcakes + 3 per le briciole decorative PROCEDIMENTO Foderare una teglia da muffins con dei pirottini di carta e preriscaldare il forno a 180° C. In una ciotola di vetro mescolate insieme gli ingredienti secchi: il cacao, la farina, il bicarbonato, il lievito, il sale, la vanilina. In un’altra ciotola usate le fruste per montare il burro con lo zucchero a crema. Aggiungete a questo punto l’uovo e infine l’acqua calda(non troppo calda). Ora unite a più riprese le farine e il latticello a fasi alternate. Quando il composto sarà ben amalgamato versatelo nei pirottini riempiendoli per ¾ e infornate a 180°C per 20-30 minuti. Lasciate raffreddare completamente i cupcakes. Provvedete ora alla glassa. In una ciotola di vetro pulita montate con le fruste la panna molto fredda e la Philadelphia, aggiungendo 1 cucchiaio raso di zucchero. Montate finchè non ne uscirà una crema soda. Munite una sac à poche di bocchetta a stella e guarnite i vostri cupcakes. (Non avete una sac à poche? Tagliate un angolo di un sacchetto classico da congelatore!) Tagliate a metà gli Oreo e mettetene una metà su ogni cupcake, o uno intero come me. Infine sbriciolate due biscotti(a cui avrete tolto la crema interna alla vaniglia) e usate le briciole per decorare la glassa dei vostri cupcakes. Et voilà! Essendo scattato il Capodanno Cinese non potevo mancare con una ricetta che più tradizionale non si può, ovvero i Ravioli Cinesi. Il 99% delle persone li ordina nei ristoranti come antipasto abituale, ma trovarli buoni non è affatto scontato. Alcuni hanno una pasta troppo spessa che riempie subito (e questo diventa un problema se il menu è all you can eat, eheh), altri un ripieno non troppo buono, altri ancora non sanno di niente o sono addirittura poco cotti e sembrano gomma. Una volta mi sono capitati sul piatto dei ravioli pieni di olio dentro. Bleh. Il mio intento è quello di fornirvi un’alternativa casalinga che possa permettervi di farveli come più vi piacciono e senza andare al super a comprare le sfoglie pronte. Questo primo post è incentrato sulla SFOGLIA PER RAVIOLI – facile, facilissima, davvero potrete usarla con qualsiasi ripieno vi aggradi. In uno dei prossimi post vi mostrerò come li ho farciti e piegati io, intanto qui potete trovare un video esplicativo su come si piegano alla perfezione. Di ravioli ne esistono vari tipi.. ma personalmente preferisco questi! Anyway, per la pasta vi bastano davvero solo 3 ingredienti: acqua, farina, sale. Con un mattarello e un bicchiere il gioco è fatto. NB. Se li preparate oggi riempiteli di pesce – dicono che mangiare abbondante pesce durante il periodo del Capodanno Cinese(dura 6 giorni) porti bene per tutto l’anno! E Buon Anno della Capra a tutti! PS. La pasta fatta, stesa e trasformata in cerchi la si può impilare, proteggere con pellicola e tenere in frigo fino all’effettivo utilizzo(max entro 24h – prima di usarla fatela tornare a temperatura ambiente). Ho fatto una prova ulteriore: ne ho messa un po’ in congelatore. Aggiornerò questo post quando la scongelerò e userò! NDR: Ho finito, giuro! Qui giù trovate tutto quel che vi serve per i ravioli! Baci! INGREDIENTI per 40 ravioli o gyoza/jiaozy 2 tazze di farina 0 ½ tazza di acqua bollente ½ cucchiaino raso di sale farina in più per stendere la pasta PROCEDIMENTO In una ciotola di vetro versate le 2 tazze di farina, unitevi il sale e l’acqua bollente. Se necessario unitene in più, ma senza esagerare. Mescolate dapprima con due bacchette(per non ustionarvi) e poi passate alle mani. Formate un impasto abbastanza omogeneo, create un palla ed adagiatela nella stessa terrina che coprirete con uno strofinaccio umido. Lasciate riposare per 1 ora. Riprendete la pasta e lavoratela per 5 minuti con le mani. Create un filoncino di media grossezza e tagliatelo a pezzetti di 4-5 cm. Dividete ogni pezzetto in 3/4 fettine con un coltello e aiutandovi con la farina stendete ogni fettina d’impasto con il mattarello(lo spessore sta a voi in base a come preferite i ravioli. Io li ho fatti mediamente sottili). Ricavate un cerchio di 8-9 cm da ogni pezzetto di pasta steso e impilate i cerchi mettendo sempre un pizzico di farina tra ognuno. Se non usate subito la pasta per i ravioli sigillate con della pellicola le pile di cerchi e poneteli in frigo. (Per l’esperimento freezer sto aspettando di vedere il risultato finale) Altrimenti, farciteli con il ripieno che preferite, sigillateli come visto nel video e cucinateli a vapore, in padella o a vapore+sulla piastra. A volte mi immagino situazioni culinarie in cui potrei trovarmi ingrippata e penso a cosa sarei in grado di servire per non combinare disastri o fare figure barbine. Una domanda che mi faccio spesso ultimamente è questa: se avessi un ospite vegetariano o vegano cosa gli proporrei? Povera anima, sicuramente non solo verdura. Con tutte le alternative che si trovano in giro mi applicherei con impegno, e la parola “Tagliata di verdure” smetterebbe di essere l’unica opzione e di suonare così triste (ehi, chiamatela ‘verdura grigliata’, chi vi crede che quella è equiparabile a una classica tagliata?).
Rispetto molto chi fa la scelta di mangiare vegetariano o vegano, con tutte le sfumature di restrizioni sulle categorie alimentari. Non dev’essere semplice: un conto è farlo per la salute, un conto è farlo per moda. Mi capita spesso di incontrare ragazze su Instagram (dove sono thegrowlingpatry) che, già magrissime, stanno in fissa con la perdita di peso e si nutrono solo di seitan, bacche di goji, tofu… mi fa un po’ tristezza sapere che le meta non è la salute ma sono i followers. Comunque! Oggi mi sono rimboccata le maniche e ho ripreso in mano la confezione iperproteica di bistecche di soia, vecchie nemiche insipide provate per la prima volta in un raptus di curiosità ignorante. Stavolta mi sono detta: sono bistecche? Bene, trattiamole da bistecche. E allora le ho fatte con la birra. Il risultato non è stato malvagio come il mio primo approccio con loro. Ovviamente si tratta di un sostituto della carne che d’aspetto ci somiglia ma di gusto no. Siamo sinceri, sono due cose opposte: le bistecche di soia hanno una consistenza un po’ spugnosa, vanno prima reidratate in acqua bollente, poi strizzate e cotte a dovere. Da sole non hanno gusto: necessitano di un sugo adeguato, di spezie; a quel punto per un’onnivora come me diventano accettabili. Meritano comunque di essere provate, soprattutto in questa versione. Spero che un eventuale e futuro ospite vegetariano/vegano le possa apprezzare nella mia cucina senza dirmi che ho toppato in pieno, one day. Voi come le fate? Avete altre soluzioni per cucinarle in modo saporito? Me ne avanzano giusto un altro paio.. INGREDIENTI 4 bistecchette di soia brodo vegetale 1 bicchiere di birra 1 bicchiere di farina 2 rametti di rosmarino 1 spicchio d’aglio olio sale aromatizzato(da rosmarino, timo, salvia) PROCEDIMENTO Far reidratare le bistecche in brodo vegetale bollente, poi strizzarle e asciugarle delicatamente. Nel frattempo in una padella antiaderente far rosolare in un filo d’olio l’aglio a spicchi con il rosmarino. Passare le bistecchette in un mix di farina e sale aromatizzato, unirle all’aglio e al rosmarino nella padella e farle tostare un minuto per lato a fuoco alto. Abbassate il fuoco e unite mezzo bicchiere di birra. Cuocete per circa cinque minuti con metà coperchio sulla teglia, poi unire l’altro mezzo bicchiere di birra e finire la cottura facendo asciugare la maggior parte del sugo che si forma. Regolare ancora di sale (o di salsa di soia) se necessario e servire. |
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