Questo mese per me è stato davvero sfortunato. Ho visto sgretolarsi progetti che con entusiasmo avevo contribuito a creare nelle basi, progetti riguardanti i campi che mi renderebbero più felici le giornate. E invece nisba, non se ne parla. Non vi elenco il resto, perchè sì bè, deprimerei anche voi! Come se non bastasse dopo tanto tempo ho detto dai, compriamoci dei macarons così magari il sorriso torna.. e bè, nella pasticceria a cui mi affido per queste cosine tutte adorabili trovo pure la partita di macarons fallati. Crudi, crepati, senza gusto. Lo scrivo su Tripadvisor perché credo nella democrazia e credo nel pensiero libero... e toh, m'arriva pure il messaggio scocciato del pasticcere, che si sente oltraggiato. Ma ditemi una cosa, la propria opinione la si potrà mai esprimere liberamente in questa gabbia di patina sempre impeccabile? C'è questo stare sempre sull'altolà. Che se ti arriva una critica allora si fa il finimondo perché non è ammesso. A me hanno insegnato ad incassare, farmi un esame di coscienza, e da lì uscirne con la ragione o il torto, ma in entrambi i casi a pensarci sopra. E qui torniamo a noi, perché se si parla di imperfezioni & Co. non potrete non notare che anche i miei, di macarons, ne hanno. Eccome! Ve ne potrei elencare almeno cinque, ma tengo buona la self-critic e ve le risparmio. Io ed i macarons abbiamo una storia travagliata. Sono sempre stati il frutto proibito, quelli che non potevo fare per via del mio vecchio forno (spifferi and so on..). Quella prima volta la coroncina era appena accennata, le forme erano brutte brutte. La meringa italiana: na fatica indecente senza robot. M'ero incacchiata taaaanto. Poi ho cambiato il forno, ed è arrivato Gustavo (famoso il mio dare il nome alle cose). E con lui mi sono azzardata a rifarli, ma diamine il robot io non ce l'ho, quindi ho cercato qualcosa in cui non ci fosse il processo dello sciroppo di zucchero bollente versato a filo, con conseguente perdita dell'uso del braccio con il frullino misero che ho in casa (vedi 1o tentativo). Ho incrociato Food Couture e ho saputo che sì, era giunto il momento di riprovare. Eccovi quindi la tanto temuta ricetta dei macarons, che sembrano tanto il diavolo della pasticceria ma in questa maniera sono fattibili da tutti-tutti. Io li ho fatti plain e con solo ripieno di ganache al cioccolato bianco. Direi che per la paura che avevo è stato ottimo per la prima volta... il verde è dovuto al colorante alimentare. Quindi cosa vi resta da fare ora? Fare i macarons ovviamente. Perché se anche in pasticceria non erano buoni, provare in casa non fa male a nessuno - anzi, la soddisfazione sarà HUGE! Un motivo in più per adottare il sorriso perduto, forse. Ps. i macarons sono un dolce gluten-free! Did you know it? :) Se li fate postatemi il risultato nella pagina facebook.. verrano di sicuro pubblicati com'è successo a Eliana con il suo sushi :D Give 'em a try! PER IL RIPIENO DEI MACARONS... Pierre Hermé sa il fatto suo. Seguite lui, oppure usate una semplicissima confettura di frutta setacciata. INGREDIENTI PER I GUSCI (20- 25 macarons completi) 2 albumi "vecchi" di 3 giorni 80g farina di mandorle 120g zucchero a velo 50g zucchero (marca Zefiro oppure zucchero semolato fine) colorante verde in polvere o in gel PROCEDIMENTO 3 giorni prima del making of: separare i tuorli dagli albumi (occhio, non ci devono essere fili di tuorlo negli albumi!) e lasciare riposare gli albumi in un bicchiere di vetro coperto di pellicola in frigo. Combinare insieme farina di mandorle e zucchero a velo. Setacciare bene tutto, fatelo altrimenti vi vengono i grumetti nei gusci come a me (che stavolta sono stata pigrona). Montare con un frullino gli albumi invecchiati, aggiungendo una goccia di limone. Aggiungerci lo zucchero semolato in 3 parti, la meringa dovrà essere ben ferma. In inglese dicono che si formano "stiff peaks", ovvero guglie di meringa se si fermano le fruste e le si sollevano dal composto. in ogni caso vi ci vorranno al massimo 2 minuti. Ora aggiungere alla meringa la farina di mandorle e lo zucchero a velo, e mescolate con una spatola fino a quando il composto non formerà la caratteristica consistenza "a nastro". Dovrete farlo energicamente, non avete paura di smontare tutto. Per mezzo minuto mescolate forte forte il tutto con una spatola, quindi (questo passaggio si chiama macaronnage). Se, sollevando la spatola, il composto scende 'a nastro', cioè liscio ma comunque non liquido, piuttosto compatto, allora è ready to use. Verificate spesso la consistenza, i macarons liquidi sono impossibili da gestire! Versate in una sac-à-poche (io uso quelle usa e getta e le rilavo fino alla consumazione XD) o con la punta tonda liscia e abbastanza grande (circa 1 cm) oppure senza nessuna bocchetta. Io uso quest'ultimo metodo. Riempio la sacca e poi taglio il beccuccio più o meno grande, e poi procedo. Formare sulla carta da forno stesa su teglia i macarons, mi raccomando abbastanza distaccati perchè poi si espandono. Il trucco per farli uguali in dimensione e forma: tenere la sacca perpendicolare alla teglia e premere con la stessa modulazione di forza contando fino a 3. Fateli tutti così, vi verranno come in foto qui sotto! Battete la teglia contro il tavolo per appiattirli e uniformarli e per fare uscire l'aria. Lasciarli riposare all'aria (dentro casa) per minimo 30 min, questa operazione si chiama croutage. Infornate per 13/15 min circa a 150°C su una teglia appoggiata su un'altra teglia da forno: io avevo due piastre da forno e le ho impilate. Questo doppio fondo serve per facilitare l'uscita della couronne, la coroncina del macaron. Lasciateli infine raffreddare completamente prima di staccarli. Farcitura: usate i gusci di grandezze uguali per formare i vostri macarons, e farciteli come vi pare :)Lo sapete che potete farli anche salati? Magari giocando su ingredienti agro/dolci/saporiti che si sposino bene con i gusci! Consumare i macarons ALMENO UNA NOTTE DOPO AVERLI FARCITI E COMPOSTI.
1 Comment
Claudio
12/11/2015 01:09:18 pm
Un sito bellissimo ma, da non sfogliare all'ora di pranzo.........fa triplicare la fame. Ciao ciao
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