Manca meno di un mese al Natale e l'ultimo Sale & Pepe che mi ha portato il postino si è premurato di ricordarmelo. Ci ha messo lo zampino pure il Black Friday, con la sua tonnellata di sconti invitanti sul materiale da cucina (perché inevitabilmente oltre ai vestiti poi finisco sempre a fare ricerche a random a tema food), ma la precedenza va ai regali per i miei cari (e sono molto indietro anche con quelli). In tutto questo mio scoprire che sarà Natale moooolto presto almeno posso consolarmi di una cosa: il menu per Natale ce l'ho già nella zucca. E ve lo svelerò pian pianino, un po' qui e un po' su Instagram. Già l'anno scorso vi avevo parlato del mio amore per i ravioli, e proprio su IG in settimana ho pubblicato la foto di ben due piatti di ravioli presi in ristoranti diversi. Inutile, li amo proprio. Sapere di scoprire lo scrigno di farcia sotto ad una sfoglia di pasta fatta in casa mi delizia non poco. Ed è per questo che in casa mia i ravioli non mancano mai, meglio se fatti dalla sottoscritta e conservati in stock in congelatore, pronti all'uso. Quest'anno la nonna papera della mia nonna Adelaide, mancata un anno fa, mi ha fatto evitare l'uso del mattarello ed il risultato che vedete è questo. Ravioli dalla sfoglia molto sottile (voluta), di varie forme anche, perché i raviolotti caserecci se son perfetti al millimetro fanno troppo da ristorante figo, ed un ripieno autunno/inverno che fa subito tavola della festa, anche se magari è martedì e la settimana che abbiamo davanti è ancora lunga. Fare i ravioli non è così complesso come sembra. Io ci ho messo tre orette, ma perché ne ho fatti una tonnellata ed ero da sola, ma se avete un aiutante, tipo vostro figlio, vostro marito o il fidanzato volenteroso, in massimo un'oretta e mezza i ravioli sono pronti da stoccare in freezer per il mese in corso. Ed è qui che subentra la furbata del Natale, ovvero cose buone ma preparate con anticipo. Senza affanni. Una di queste domeniche piovose, poi, è perfetta per cimentarsi nella preparazione di questi cofanetti di bontà. A lavoro ieri un'anziana signora di 85 anni mi ha detto "Ma che mani lunghe che hai, da pianista!". Per il periodo che sta arrivando però avrei potuto benissimo correggerla: mani da sfoglina, perché i ravioli non mancheranno di certo nel mio 25 Dicembre - ed ho intenzione di preparare anche altre versioni oltre a questa! Buon raviolamento a tutti! INGREDIENTI per la sfoglia: 2 uova 100 gr farina 0 100 gr semola rimacinata di grano duro 1 cucchiaio d'olio extravergine sale un pizzico per il ripieno dei ravioli: 300 gr polpa di zucca lessata a vapore o cotta in padella con poco olio e poi schiacciata con una forchetta 1 manciata di formaggio stravecchio grattato 200 gr di funghi pioppini cotti (i miei arrivavano da una sapiente raccolta casereccia) sale pepe noce moscata PROCEDIMENTO Su un ripiano di legno mettete a fontana le farine e rompeteci le uova, aggiungendo l'olio ed il sale. Con una forchetta sbattetele, restando sempre all'interno della fontana di farine. Mano a mano incorporatene dai confini interni, fino a quando aggiungerete tutta la farina. Impastate a mano fino ad ottenere una palla liscia. A quel punto copritela con un canovaccio e fate riposare tassativamente per almeno 30 minuti. Stendete infine con un mattarello una pasta che sia dello spessore desiderato, ricordando che vi andrà sovrapposto un altro strato per chiudere il raviolo. Fate delle prove se non siete sicuri! Mescolate, con un frullatore ad immersione, tutti gli ingredienti per la farcia dei ravioli e disponetela a mucchietti (vedi foto sotto) sulla sfoglia. Spennellate con poca acqua il contorno della farcitura (serve per sigillare al momento della chiusura) e ripiegate la pasta in eccesso su quella con i mucchietti di farcia. Fate uscire l'aria passando le dita sulle chiusure, pressando leggermente, e poi con una rotellina a merletto ritagliate i ravioli. Tuffate in acqua salata bollente e cuocete per 5-6 minuti. Oppure disponeteli su un vassoio ricoperto di carta forno, ben distanziati. Metteteli in congelatore per un'ora (almeno) e poi potrete riporli in sacchettini. Non si attaccheranno! Al momento della cottura dovrete tuffarli in acqua bollente e contare più o meno 3/4 minuti. I miei ravioli li ho conditi con burro profumato alla salvia e granella di nocciole tostate.
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E' passato un bel po' di tempo dall'ultima ricetta pubblicata qui, all'incirca 20 giorni, che per il blogging sono, nell'ordine: - troppo tempo - un suicidio virtuale - una pausa deleteria - il contrario della condotta del bravo blogger - davvero troppo troppo troppo tempo - no, dico davvero, puoi anche dichiarare il tuo blog chiuso. Nella mia mente è semplicemente troppo tempo e basta, al riparo da qualsiasi considerazione di profitto in termini di visite, interazioni, e chi più ne ha più ne metta. E' troppo tempo che il mio spazietto non respira aria nuova, semplicemente. Ultimamente ne vedo delle belle nel web (quando trovo il tempo di curiosare). C'è una rincorsa a chi pubblica di più, a chi vive di più col cellulare attaccato alle mani, solo per raggiungere il famoso tetto di followers che decreta la tua ascesa all'olimpo dei social influencer. In questo periodo, come vi dicevo su Facebook, ho provato a dare la precedenza ai contatti umani: ritrovare dal vivo persone che non vedevo da tanto, concedermi molto più tempo al riparo dai social, a tu per tu con gli occhi di chi mi stava davanti. Certo, avrei voluto fare e dare di più, anche perché poi obiettivamente parlando non è che il tempo sia comunque molto, però è stato bello staccare un attimino e non pensare a ricette, foodstyling, parole, ecc ecc. Anche il concetto di cibo, per me, è cambiato in questo periodo. Ho smesso del tutto di curarmi della quantità ed ho deciso di votarmi interamente ai sapori, alla qualità, al gusto che possono avere anche solo 4 ravioli che mi porta il cameriere. Da qualche tempo soffro quando mi alzo da tavola troppo piena: un malessere da ingolfamento che non è assolutamente determinato dalla possibilità di innalzamento ciccia, quanto dalla sensazione di non essermi goduta il pasto in maniera corretta. Considerando che siamo in direzione abbuffate di Natale... vi autorizzo a dirmi che sono un genio! Quello che non è cambiato, però, è il mio punto debole per i dolci. Chissene, quindi, se anche l'ultima volta vi ho proposto un dolce... stavolta ci metto dentro la verdura! Esistono i muffin con cioccolato e zucchine o cioccolato ed avocado, ma avevate mai sentito parlare del dolce col radicchio di Verona IGP? Qualche anno fa in casa è arrivato un ricettario dedicato dal quale ho preso spunto. L'idea del radicchio crudo in un dolce mi incuriosiva, non mi restava che provarlo. Se vi state chiedendo se sia amaro: la risposta è no, anzi. Insieme al radicchio di Treviso è decisamente la varietà che prediligo nelle mie insalate invernali. Allora, siete curiosi di provare un dolce col radicchio?! Persino i colleghi di mio padre hanno apprezzato :D. Forza, su, correte all'ortofrutta! INGREDIENTI per 6 tortine o una torta bassa (diametro 22 cm) 125 gr farina 125 gr zucchero 2 uova a t.a. 125 gr radicchio di Verona IGP 50 gr burro fuso e a temperatura ambiente 2 cucchiaini di lievito per dolci vanilina un pizzico di sale 30 gr di uvetta ammollata in acqua e liquore alla Nocciola PROCEDIMENTO Usate il frullino per montare, per un minuto, uova e zucchero: il composto dovrà essere chiaro e spumoso. Aggiungete la farina setacciata con lievito e vanilina, mescolando dal basso verso l'alto con una spatola per non smontare il composto. Unire il burro fuso a filo, infine il radicchio sminuzzato finemente per qualche secondo nel mixer (mi raccomando: niente puré! Sì pezzettini!) o con un coltello valido. Unire, infine, l'uvetta strizzata e passata per un secondo con la farina. Versare su pirottini già imburrati ed infarinati, cuocere in forno a 160°C per 20 minuti. Far raffreddare, cospargere di zucchero a velo e servire. |
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