COSA VEDERE A BOLOGNA IN UN GIORNO: SPECIAL MENTION TO LA PASTA FRESCA!Bologna è stata la scelta dovuta in questa fame di nuove città da conoscere. Dopo Firenze, Roma e Trieste (oltre a Padova e Venezia che visito spesso essendo città vicinissime a me) Dani ed io abbiamo deciso di prendere il treno per Bologna e farci sorprendere dalla città della pasta fresca e dei contrasti simbiotici. Volete sapere cosa vedere e dove mangiare a Bologna in un giorno? Vi ci porto io! Il viaggio da Padova è stato breve: un'ora e la stazione di Bologna centrale ci ha catapultati dritti sotto ai portici che portano al cuore della città (via Indipendenza). La Bologna dei portici (più di 40 km) è una madre protettrice dei suoi cittadini. La pioggia, le auto, le intemperie... chi passeggia a Bologna è salvo per la maggior parte dei casi e può anche dimenticarsi ombrello o mantellina. I portici però non proteggono dal vento, che la Domenica delle Palme soffiava bello freddo - e devo essere onesta, mi ha gelata parecchio dopo pranzo. La domenica comunque il centro città è zona pedonale quindi la folla non si accalca tutta sotto ai portici, come credo succeda nei giorni feriali. Dicevamo, via Indipendenza. Tutta completamente porticata e pienissima di negozi ad ogni passo, vi porta direttamente in piazza Maggiore, in cui prima vedrete la statua del Nettuno (che ha una curiosa storia su virilità scandalose ai tempi della creazione) e poi la particolarissima Basilica di San Petronio. Divisa letteralmente a metà a causa di un'interruzione dei lavori è la sesta chiesa più grande d'Europa. Merita sicuramente una visita ed ha addirittura una terrazza panoramica da cui si vede benissimo Bologna la rossa, quella dei tetti rossi della città. Non siamo saliti per motivi di tempo ma potrebbe essere l'alternativa perfetta alla salita della Torre degli Asinelli, la torre più famosa della città (che si trova poco più in là). Posso dirvi la verità? Internamente San Petronio non è bella quanto la Cattedrale Metropolitana di San Pietro, proprio in via Indipendenza. Entrateci, anche solo per un giro velocissimo! Bologna era veramente piena di persone, la gran parte con rami d'ulivo in mano (ed io col mio, che Dani ha chiamato "la pianta" per tutto il giorno). Mi ha colpito moltissimo la convivenza perfetta tra storia e modernità, intesa come vita alternativa. Bologna è zeppa di artisti di strada (ballerini, mimi, cantanti) che riscuotono un bel successo tra i passanti, ma è anche piena di antichità che coesistono perfettamente. Parliamo di cose diverse dagli edifici. Guardate la pasta fresca. Da quante centinaia di anni la pasta fresca è un'istituzione? Da quanto tempo le sfogline sviluppano muscoli che neanche Schwarzenegger ha a forza di stendere ed impastare? Bologna è storicissima nei palazzi e nella cucina ma è modernissima per le persone che ci camminano. Forse me l'aspettavo meno naïf ma l'ho apprezzata. I Bolognesi sono molto gentili ed ospitali, giocosi e rispettosi. Credo proprio che la facciata di San Petronio esprima a pieno la città, divisa a metà ma bellissima così com'è, con la sua necessaria distinzione interna. Parliamo di cose serie... il cibo! Ah, Bologna sa davvero come prenderti per la gola. Se non prendete qualcosa che abbia a che fare con la pasta a Bologna siete perduti. Io ero indecisa tra i tortellini in brodo e le lasagne alla bolognese (quindi con sola carne di maiale) ed ho scelto le ultime perché sono una fan sfegata delle lasagne e volevo provare quelle autentiche. E' stato amore, ve lo confermo. Dani invece ha scelto un piatto della tradizione che non ho visto in nessun altro menù di ristorante: i Bartlaz alla piastra con squacquerone. Cosa sono i Bartlaz? Sono ravioli di pasta di piadina fatta a mano ripieni di formaggio (e pepe forse?). Accompagnati da salumi e rucola vengono considerati sia come antipasto che come secondo. Moooolto buoni. Quasi più saporiti da soli che insieme al resto, ma poi chevvelodicoafffare, la piada, la pasta, il ragù... a Bologna le cose sono fatte a mano e il giorno stesso. Volete mettere la bontà? Posto da segnare ASSOLUTAMENTE in agenda perché dovete andarci a mangiare se volete provare questi (e mille altri meravigliosi) piatti in un'atmosfera da osteria bolognese: Ca' Pelletti. (via Altabella, 15C) La stessa osteria ha un punto vendita con take away in un'altro punto della città. Peccato non aver provato i dolci della tradizione: dopo i piatti che vedete qui sopra ed un mega antipasto di salumi misti (finocchiona speciale, salsiccia passita, ciccioli, crudo che era burro praticamente, mortadella profumatissima) e piadina calda a triangoli eravamo pienissimi e soddisfattissimi. Anche la ragazza che ci ha seguiti è stata veramente adorabile e m'ha pure spiegato cosa stavo mangiando quando le ho indicato i ciccioli e le ho chiesto, da ignorante, di quale parte del maiale si trattasse. Grasso e scarti, uniti insieme in una specie di pasta e fritti nello strutto a scagliette. La morte del mio colesterolo ma la morte loro con i salumi meravigliosi che accompagnavano. Eccoli qua i piccoletti satanici! :) Il nostro giro è continuato pigro tra le vie, i negozi di specialità e pasta fresca, i palazzi storici e pure il Comune (che ospitava una mostra bellina sull'arte antica delle illustrazioni cinesi). Poi siamo finiti in Piazza Santo Stefano, in cui si trova forse la cosa più mistica, bella e antica che potete vedere a Bologna. Si tratta del complesso delle 4 Chiese, che anticamente erano 7. Una dentro l'altra, in un turbinio di epoche, pietre antichissime, camelie in fiore, luci naturali e passaggi sotto volte sorrette da pilastri rinforzati da armature di ferro esterne, segno dei gesti conservatori attuati in un'impressionante infinità di anni di esistenza. Mi hanno lasciata a bocca aperta. E c'era pure una gatta che gironzolava tra le chiese (ma poi l'ho persa di vista nelle ombre). Non ho fatto foto. Avete presente quando c'è una cosa che siete sicuri che vi ricorderete negli anni per come l'avete vista tanto vi ha colpito e non richiede fotografie? Ecco, per me stavolta è successo questo. Bologna, nella sua infinità di portici, torri e pasta fresca ovunque può dare qualche filo da torcere se si cerca un posticino tranquillo, la domenica, dove ripigliarsi dai km macinati. Abbiamo provato a cercare ristoro da Papparé, osannato su Instagram ma nella realtà piuttosto appiccicaticcio nei tavoli e appiccicoso nelle distanze. Super affollato e molto molto caotico, ha eluso qualsiasi voglia di provare ad ordinare. Ce ne siamo semplicemente andati. E siamo capitati da Bottega Portici. Che in confronto è un vero paradiso. Stile svedese con tocchi green ovunque, ottimi dolcetti, molto spazio, prese ovunque per pc e cellulari e un caffè d'orzo che mi ha riportata indietro di anni. La stessa miscela che usava mia nonna. Ci siamo rimasti il giusto tempo per rinfrancarci dal freddo, dal vento e dalla stanchezza. Un posticino che mi è piaciuto tanto e che, ho visto, propone anche alternative per pranzo e cena (in vetrina c'erano di quei tortelloni ripieni che non vi dico...). High quality food, dice il loro slogan. Ed io non dubito sulla veridicità! Mi era stato consigliato di percorrere il lunghissimo porticato che porta appena fuori Bologna, al Santuario della Madonna di San Luca, ma non c'era tempo purtroppo quindi lo terrò per la prossima volta. Avrei voluto vedere anche qualche museo ma effettivamente gli orari dei treni non permettevano granché, solo un giro semplice ed easy. Dopotutto Bologna non è così lontana, non valeva la pena affannarsi da impazzire alla prima visita (di sola mezza giornata per di più)! Qualche ragazza su Instagram mi aveva chiesto di condividere gli spunti su Bologna: effettivamente tanti miei conoscenti non ci sono mai stati, come non c'ero mai stata io (se non per la fiera, ma non parliamo di centro città allora). Quel che vi chiedo ora è di condividere i vostri, se ci siete stati! Non nego che il prossimo giro che farò sarà più consistente, quindi sarebbe utilissimo per me e per chi mi legge avere qualche consiglio in più su questa particolarissima città. Attendo vostre allora, e ci vediamo su Instagram e su Facebook fino al prossimo post! Nel frattempo... Buona Pasqua a tutti!
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