Trieste in un giorno: dove andare? Cosa mangiare? Girare una città in un giorno non è mai impresa facile: le cose da vedere sono tante ma i piedi sono due, la reflex a volte pesa e la pancia reclama un pit-stop come si deve perché è bellissimo tuffarsi nei posti nuovi per scoprire cucine diverse e tradizioni uniche. Oggi, per l'appuntamento mensile con la rubrica cicciona dovemiportiamangiare? vi porto a Trieste, in Friuli Venezia Giulia, dove ho scoperto la bellezza della piazza sul mare ed ho provato la zuppa di pesce tanto decantata persino dal New York Times. Zaino pronto? Pancia pure? Let's go! Non ero mai stata a Trieste prima d'ora e ci ero sempre e solo passata accanto, nei tragitti verso nord o verso la Slovenia. Qualche mese fa Dani ed io abbiamo deciso di partire e visitare una città nuova, quindi abbiamo caricato in auto reflex, appunti e mappa per andare a conoscere Trieste. Appollaiata sul mare, in prossimità del confine italiano, Trieste è quasi una piccola San Francisco con le sue strade saliscendi (quando non si percorre il tratto che dà sul mare). Diede i natali a Italo Svevo, che tanto detestai alle superiori per la noiosissima "Coscienza di Zeno", e fu crocevia di religioni e storie lasciate alle onde. Sono tanti i luoghi importanti da citare: il Castello di Miramare, la Risiera di San Sabba, il Castello di Duino(attaccato a TS), il Faro della Vittoria che si erge sulla città, e molto altro ancora. Noi, in un solo giorno, abbiamo deciso di fare le seguenti tappe, muovendoci esclusivamente a piedi:
Quello che Trieste mi ha lasciato non è assolutamente un senso di uniformità: si tratta di una città talmente varia e dagli stili contrastanti che è quasi complicato trovare un filo conduttore... che resta sempre e solo il mare. Lo si scorge dalle pendenze abitate, dalle chiese sui colli, da ogni via che sbuca in prossimità dell'acqua e che avverte già, con la tipica brezza, di quella presenza quasi confortante e che mai cambia. Il mare a Trieste c'è da sempre: è sicuramente il suo inquilino più antico. Prima di passare al lato culinario di Trieste vi mostro quello che hanno visto i miei occhi (e la lente della mia reflex)! Ovviamente dopo tutto il gran peregrinare sotto l'ultimo caldo prima dell'autunno Dani ed io avevamo bisogno di una sosta degna di questo nome. La sera prima, verso le 22.30, avevamo notato online un posticino che faceva al caso nostro. Dovreste aver capito, ormai, che i ristoranti troppo turistici non fanno per noi. Ci intrigavano le recensioni: pochissimi tavolini, ambiente kitsch, entrare in una specie di piccolo garage al sapore di mare gestito da due persone particolari ma autentiche, vere. Solo pesce. Niente carne, verdura, no. Solo pesce. Il posto si chiama Antipastoteca di Mare alla Voliga (via della Fornace,1), ma chi vi risponderà al telefono non vi farà capire un accidenti tranne un 'oliga' finale -per la velocità del parlare, non per altro-. Noi siamo stati molto fortunati: abbiamo prenotato un tavolo per due, ma in sede di pranzo abbiamo visto almeno 20 persone cercare di avere un tavolo senza esito. Senza contare le telefonate. Ed eccola qui, la zuppa che è valsa svariati premi, citazioni ed elogi da tantissime testate giornalistiche, guide, concorsi, e... dal New York Times. La zuppa di pesce misto non è come le altre zuppe: è di pesci spinati selezionati, rigorosamente freschissimi, e la fettazza di polenta immersa è una tradizione della Voliga. Se dovessi consigliare un posto a Trieste sarebbe questo, senza dubbio. Niente fronzoli ma tanti orpelli. Poco fumo e tantissimo arrosto. Un menu ristretto, solo pesce del giorno. Lo consiglierei a tutti! A tutti tranne che al mio amico Michele, che non ama il pesce, ahah! Infine... lasciatevelo chiedere: dov'è che trovate un ristorante in cui non c'è il coltello ma una specie di spatola studiata appositamente per tantissimi tipi di pesce? A Trieste, ovvio. Di nuovo grazie al proprietario, che cura la sala e che si è preso ben cinque minuti di pausa dal servizio (che gestisce solo lui) per uscire dal locale e darci dritte su posti da vedere e strade da fare. Unico davvero! Questo, in soldoni e foto, è stato il mio viaggio di un giorno a Trieste. Veloce, volato, caldo. Visitare Trieste in un giorno è possibile e trovare un posto in cui mangiare non è difficile: è scegliere che è complicato. Nel suo caos da città di confine il mare diventa l'ombelico fermo, seppure sempre in movimento. Quello che tiene d'occhio la piazza, che regola le nuvole su su alla fermata dell'Obelisco, dove il tram di Opicina (partito per la prima volta nel 1902) traghetta gli amanti dei panorami nel punto più alto della città. Da lì parte la passeggiata panoramica fino al Paese di Prosecco, ma ascoltate me... prima del prosecco puntate al pesce. E al profumo di mare che riempie i polmoni se ci si siede su quella lingua lunga lunga che è il molo. I piedi a picco sulle onde. Buon viaggio a vederci, al prossimo post!
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