Lo scorso fine maggio il mio ingegnere preferito ed io siamo stati ospiti della città eterna, e diciamo subito che la cartolina in testata può descrivere al 100% la nostra esperienza: cibo, bellezza e tanto love. Fortunatissimi turisti, abbiamo potuto girare la città grazie all’aiuto incredibile di Angela e Marco, coppietta multiculti(loro capiranno il perché! :D ) e adorabile, dalla gentilezza incredibile.. insomma, poveri loro che ci hanno sopportati per 2 giorni e mezzo e ci hanno fatto fare un tour meraviglioso tra le cose che vedono ogni giorno. Quanti favori avanzate! Come prima visita a Roma -sì, lo so, che vergogna, in quasi 25 anni manco una volta c’ero stata- è quasi scontato dire che Roma è una meraviglia. C’è una tale concentrazione di bellezza, storia, arte, tutto racchiuso in una città che se la giri in auto ti sembra un grande museo a cielo aperto. Ovunque mura antiche, mattoncini posati da mani che hanno vissuto millemila anni prima di noi. E fiorai aperti anche alle 3 di notte. Bè, questo non me lo so spiegare proprio. Anyway, credo che Goethe avesse ragione nel dire che sì, Roma è popolatissima di umani ma altrettanto (se non di più) di statue. Tutte con una loro storia, tutte impegnate in sguardi e gesti eterni che puntano in angoli della città che l’occhio umano coglie per un solo istante di passaggio. Ho visto monumenti dalla storia commovente e balconi, porte, giardini e viuzze pregni di qualcosa di arcano e antichissimo. E il Pantheon. Oh, il Pantheon. E i venditori di bastoni per selfie. Mannaggia li pescetti. A Roma ovviamente il cibo è buonissimo. Con il nostro budget limitato abbiamo goduto appieno dello street food tipico, such as la pizza bianca farcita (nella mia c’erano, azzuffati come in guerra: mortadella, salame, insalata, pomodori, formaggio, prosciutto crudo), gli arrosticini (that’s amore… ve li ricordate quelli all’Europa in Prato?) più buoni che io abbia mai provato, davverodavvero, e di questo devo ringraziare la Pizzeria da Mario(via dei Monti di Pietralata 12), zona Tiburtina, il cui proprietario è da fare santo anche perché m’ha tenuto da parte l’ombrello giallo che da sbadatona quale sono avevo dimenticato sotto ad uno dei suoi tavoli. Dopo le mirabolanti abbuffate (senza ritegno eh) degli arrosticini che sì-lo-so sono abruzzesi ma lì erano fantastici, arrivano nientemeno che i supplì. Miei adorati supplì! Ne avrei mangiati a carrellate tanto erano buoni. No, scusate, bbbbboni. Scoperti in un localino che li fa espresso oppure no – e a detta di Marco pure la pizza alla carbonara lì è da far paura. Il valore aggiunto sta tutto nell’autenticità del posto. Lo conoscono i romani de Roma, qualche turista ci capita per caso ma niente più. E lo sapete come vanno le cose, di solito… nel locale c’è molto più che nel turistico. Non vi ho detto il nome vero? Rimedio subito: I Nuovi Gladiatori (via delle Cave di Pietralata 16/18). Supplì a prezzi onestissimi e dai gusti più svariati: io ho assaggiato quelli classici (vero amore), quelli al salmone e gamberi(con pesce autentico dentro, mica pezzettini infimi!!) e quelli ai funghi, piselli e curry. Ne ho portati a casa 10. 10 supplì in una scatola a 300km/h per 3 ore. Credo che si siano sentiti un po’ come nei viaggi di Gulliver, o come la Cristoforetti nel rientro sulla Terra. Scaldati nel forno e poi inghiottiti da tutta la famiglia alle 20, in territorio veneto, erano spaziali. E anche il giorno dopo! Ah, e il mitico tiramisù di Pompi? Sembra che a Roma non sia così comune prepararlo di frequente.. quindi è nata una catena che ormai è storica e si chiama proprio Pompi: diversi punti vendita e una specializzazione nel dolce la cui paternità è combattuta in quel di Treviso, ma che diciamocelo, a Roma è bbbono uguale. I tiramisù di Pompi sono monoporzione, pronti da portar via o mangiare passeggiando (assedio di giovani nel locale dell’acquisto!); il mio era al pistacchio, quello del mio ingegnere alle fragole (perché, se ancora non lo sapete, fondamentalmente lui è un fragolone! :D) e quello di Marco & Angela era gusto classico. Da brava veneta che lo fa mediamente 4-5 volte in un anno devo dirlo: anche quello romano non ha nulla da invidiare alla versione ‘nordica’! E il gelato… ne vogliamo parlare? A Padova si ragiona in palline. Palline come palline di golf. Non se ne trovano tante che abbondino. A Roma no. A Roma si ragiona in cono piccolo, medio, grande. Con panna. Con Nutella. Ma il cono piccolo è grande quanto un gatto adulto, quello medio cambia di poco data la dimensione titanica del piccolo e quello grande… non ho osato indagare. Decisamente se ho voglia di andare a mangiare un gelato ed abbuffarmi tanto da cenare con quello (e rotolare verso sud allegramente), nonché di risparmiare sul costo del gatto-gelato, direi che devo andare a Roma. Me lo confermano Marco ed i suoi amici Luca e Paolo, che soffrono fisicamente quando, qui al Nord, vanno a prendere un gelato e si ritrovano con quantità da ritenere vergognose per un romano doc – e pure con la pancia semivuota poi. Come non citare, poi la pasta dell’arrivederci preparata dalla mia dolce Angela, che ci ha cucinato la sua specialità di studentessa fuori porta: pasta al pesto e ricotta! Grazie di cuore ancora, non si finisce mai di ringraziare per ogni singola gentilezza ricevuta! Insomma, Roma è proprio tutta da vedere e da gustare. Sono infinitamente grata per la possibilità che ho avuto di girarla con due guide d’eccezione e l’uomo della mia vita per mano, grata perché c’è ancora così tanta bellezza in giro nonostante cerchino di intristirci la voglia d’arte, grata perché nel viaggiare si ritrova sempre un po’ sé stessi (e anche tantissime lingue diverse che, da brava linguista, non ho potuto che origliare). Roma è da rivedere, rigorosamente in compagnia. Perché dopotutto Roma è caciara, supertraffico, accento divertentissimo, colori, capitale e eternità. Delle statue e delle persone. E anche dei sorrisi lungo la via.
2 Comments
Marco
15/6/2015 03:59:02 pm
Semplicemente spettacolare il tuo resoconto Patrizia! Tornate quando volete, dobbiamo ancora girare talmente tanti posti che dovresti dedicargli una sezione a parte a Roma e le sue meraviglie, comprese ovviamente sempre quelle "da magnà"!
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Thegrowlingpatry
16/6/2015 10:53:57 am
Grazie Marco!! :) Guarda, ne sono sicura, e poi magnoni come siamo se fosse per noi saremmo già lì di nuovo! A scoprire nuove ricette poi... bloc notes alla mano! Intanto aspettiamo un attimo, così il desiderio di cibo romano cresce, ma nella sezione "Solo Cose Belle" del blog Roma è un elenco a punti, e siamo solo al numero 1...... :) Grazie ancora per tutto e per l'ospitalità! :)
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