Siamo arrivati esattamente alla ricetta numero 62. Il 29 Dicembre 2014 nasceva questo blog, in un angolino remoto del Web. La mia era una fuga dal vecchio blog, con una voglia di luce e chiarezza e novità. E' stato un anno pieno di tutto: se lo ripercorro non riesco a credere che sia volato così in fretta, anche se a tratti l'andatura era quella di una vecchia tartaruga. Ho conosciuto tante persone, maturato idee, sogni e competenze nuove; ho vissuto le mie settimane pensando incessantemente al blog, a come curarlo, farlo crescere, nutrirlo, migliorarlo. Buffo, ma avere un blog significa proprio doversi prendere cura di un cucciolo, giorno dopo giorno. Con mia grande sorpresa ho visto crescere il numero di visite, sia qui che in Facebook ed in Instagram, e nel mio cuore ho ringraziato per un seguito così inatteso. Sono stata a Roma e mi sono divertita tantissimo a fare un reportage di cibo low cost, ho passato un giorno a Milano, all'EXPO, ed ho visto così tante cose (e così tanti sorci verdi per la calura) che mi ci sono voluti addirittura 4 post per fare una guida come avrei voluto fare. Ho stretto contatti con gentilissime host, come Cristina Papini di Galline Padovane, scrivendo per lei di cibo economico e super a Venezia. Ho iniziato a scrivere per Ilaria Beghin di Lipstick For Breakfast, curando la sezione 'food' del suo bellissimo beauty blog, perché una foodblogger di certo non trascura l'aspetto estetico delle cose (o almeno ci tenta). Ho fatto il giro del mondo con ricette Maltesi, Giapponesi, Libanesi, Messicane, Svedesi, Irlandesi, Francesi, Americane, Greche, Cinesi. Ho imparato a fare i ravioli, sia italiani che cinesi s'intende, ed ho anche imparato che i canederli proprio non mi vengono. L'ho finalmente spuntata con i macarons e vi ho fatto capire che io e la zucca siamo buséta e botòn (pappa e ciccia in Veneto), e... ehm ehm, fa capolino anche in questa ricetta. Concludo il mio anno, quindi, in positivo. Ci sono tante persone che dovrei ringraziare, ma senza essere troppo mielosa vi invito a conoscerle, se non l'avete già fatto, scorrendo le ricette che trovate nell'Indice. Come vi ho accennato in uno degli ultimi post il Growling si prende un attimino di pausa, una decina di giorni a farla grande, in cui forse la smetterò di tardare con l'atto vero e proprio del mangiare "perché devo fare una foto per il blog!" e mi godrò la panza che avanza negli ultimi giorni di bagordi. Vi lascio giusto l'ultima ricetta di questo 2015 e vi auguro tante belle cose e tante gggioie, come dicono le adorabili ziette vecchio stampo. Magari non sparirò proprio da tutti i canali, ma non garantisco nulla :) Grazie ancora di leggermi ogni volta, ad ogni post. Questo blog è proprio un sogno che si alimenta anche grazie a voi. Ci rivediamo nel 2016 con tante novità, buon anno a tutti e buon divertimento ai fornelli! Happy Birthday Growling! PICCOLEZZE DI MARE AL LIMONE ED ERBETTE SU CREMA DI ZUCCA CON CHIPS DI TOPINAMBUR Per la crema di zucca: tagliate a cubetti 300 gr di zucca pulita, fatela rosolare un attimo in una casseruola con mezza cipolla bianca tagliata a fettine, 1 patata media (sbucciata e lavata) a tocchetti e un filo d'olio. Aggiungete una foglia di alloro intera e coprite d'acqua fino al limitare degli ingredienti. Portate a bollore, cuocete il tempo necessario per far diventare tutto molto morbido. Togliete la foglia di alloro, frullate. Rimettete sul fuoco per 2 minuti, salate e pepate. Per le piccolezze di mare: procuratevi 1 mazzancolla, 1 gamberone e 1 calamaretto piccolo a persona. Su un padellino antiaderente fate scaldare pochissimo olio e partite cucinando la mazzancolla. Quando sarà ben arancione da un lato giratela dall'altro, salate, cospargete di trito di salvia e rosmarino e di scorza di limone grattata. Portate a cottura e togliete dal padellino. Proseguite così per le altre due specie. Per le chips di topinambur: pelate e lavate i topinambur, tagliateli a rondelle sottili e metteteli su una placca rivestita di carta forno. Irrorate di olio, sale, paprika dolce. Mescolate, mettete in forno a 200°C per 20 minuti, rimescolandoli a metà cottura. Impiattate con un fondo di crema di zucca, adagiandovi sopra i frutti di mare. A parte disponete i topinambur.
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Sono passati 6 giorni dall'ultima volta che ho aggiornato il blog, e non so voi ma in queste feste ne sono successe di cose! Con i pasti 'esagerati' abbiamo iniziato al pranzo del 24, quando un ritrovo di ballerine si è trasformato in una festa dotata di cerchietti da renna, inservienti di Babbo Natale che suonano il campanello e gatto Merlino affascinato dai miei capelli. Il disastro culinario del giorno sono stati i canederli: proprio non vogliono venire eh!
Il 25 invece, giorno dei super parenti di cui vi parlavo, ho combinato un altro disastro: m'è scivolato dalle mani un piatto colmo di pancetta che avevo piastrato... finendo prima in mille pezzi, e poi nel cestino. Ovviamente con tutto il suo contenuto. La cosa bella? Il primo Natale in cui le tre donne di casa (mum, sister & I) sono state assistite da Cesarina, la gattona cicciona a cui in via speciale è stato concesso di rotolarsi sul pavimento della cucina al momento dei preparativi mattutini. Per la cronaca: lei adora rotolarsi sul tappeto in cucina. Vai te a capire perché. L'avventura è proseguita al pranzo del 26, dagli adorabili parenti del mio fidanzato, quando per la prima volta ho assaggiato la lingua salmistrata.... e m'è piaciuta! Sono seguite grandi nanne, giusto perché i giorni prima tra cucinare e mangiare e fare gli auguri a chiunque la tipica spossatezza natalizia s'è fatta sentire. Dura la vita della panza piena, eh? Siamo ora in direzione Capodanno. Dopo giorni di bagordi siamo quasi alla fine dell'anno. Quindi stiamo andando verso altri bagordi, of course! Inevitabile non spremersi le meningi alla ricerca della ricetta perfetta. Spesso e volentieri si punta ai secondi come una cosa che a tutti i costi deve stupire. Ma ditemi una cosa: c'è qualcuno che pensa anche ai contorni? Insalatina condita poco, spinaci al burro, pisellini con pancetta, lenticchie. Ok, facili e buoni, una garanzia. Tant'è che durante l'anno se non ci sono almeno 2 contorni in tavola in casa mia non si mangia. Ma a Capodanno? Le ricette di oggi sono proposte per contorni diversi dal solito, a base arancia. Perché l'arancia nelle insalate dà davvero quel twist fantastico che non ti aspetti. Io ve li consiglio davvero. Renderanno speciale anche la semplice e buonissima orata al forno di chi giustamente s'è rotto dei secondi epocali ed ha puntato tutto su primi, antipasti e... contorni. ;) Ecco quindi le ricette: veloci e facili, indubbiamente scenografiche, e adatte per tutte le occasioni. [OPS! Un refuso! Insalata, non insaltata - nella foto!] INSALATA INVERNALE CON RIDUZIONE AL VINO ROSSO (foto in alto) Pelate a vivo un'arancia (ovvero tagliando via la buccia ed il bianco sottostante con un coltellino seghettato). Tagliatela a fettine sottili e disponetele su di un piatto. Aggiungete finocchio finemente tagliato, olive a rondelle. Condite con sale o fior di sale, un filo d'olio extravergine d'oliva. A parte, in un padellino antiaderente, portate a bollore 4 cucchiai di vino rosso, 1 cucchiaio di miele, sale e 1 punta di cucchiaino di amido di mais (maizena). Fate ridurre. Quando sarà diventato una salsa cremosa fate cadere delle gocce sul piatto, o condite a piacimento. RADICCHIO CARAMELLATO ALL'ARANCIA (foto in basso) Pelate a vivo la metà di una grossa arancia (ovvero tagliando via la buccia ed il bianco sottostante con un coltellino seghettato), e tagliatela a spicchi. Spremete il succo dell'altra metà e tenete da parte. In un padellino antiaderente fate scottare in un goccio d'olio un cespo di radicchio Trevigiano lavato e asciugato, all'incirca per 2 minuti al massimo. Salate e pepate e togliete dal fuoco. Versate nello stesso padellino il succo d'arancia, 1 cucchiaio di miele e 2 cucchiaini di zucchero di canna. Portate a bollore e fate ridurre. Quando sarà diventato uno sciroppo aggiungeteci l'arancia a spicchi, tenendo il fuoco alto, e successivamente anche il radicchio. Fate saltare un minuto. Togliete dalla padella e impiattate, spolverando con noci. Oggi è il giorno dei saluti, perché con l'avvicinarsi del Natale e del Capodanno ci sono sì tante cose che cominciano, ma ce ne sono altre che finiscono. No, non sto per chiudere questo blog e manca ancora qualche giorno al momento in cui vi dirò che il Growling va in ferie Natalizie per il tempo necessario alla ripresa completa e a una momentanea pausa dal delirio-da-ricetta. Oggi semplicemente si conclude il mio stage lavorativo.
Su Instagram vi raccontavo che la mia vita è tante cose: ballerina, insegnante d'inglese, foodblogger, coccolatrice di gatti, impiegata.. Quest'ultima dicitura per ora va sospesa. Con oggi finisce un'avventura che è durata più di quanto mi aspettassi e che mi ha fatto conoscere persone buone con umanità che mi avevano detto essere chimere nell'ambiente lavorativo italiano attuale. Io ho avuto la fortuna di trovarle, e ogni persona che mi ha rivolto un sorriso o una parola carina in questo periodo da impiegata ha tranquillizzato e lenito l'ansia del non avere ancora trovato un lavoro che mi potesse dare davvero un aiuto per i miei sogni di vita futura. (Aka la certezza.) E' stato strano salutare tutti, lasciare biglietti su scrivanie di colleghi assenti, portare cupcakes (e vedere il capo mangiarli con entusiasmo, soprattutto) per ringraziare del posto di lavoro che mi è stato riservato per questo tempo, avendo un ufficio tutto mio persino, e non uno sgabuzzino delle scope come capita ad altri. Di persone buone ne ho incontrate tante qui, ogni giorno. Ho incontrato donne che vivono in una realtà aziendale prettamente maschile ma che hanno un cuore grande e lasciano splendere la loro femminilità unica. Ogni esperienza insegna sempre qualcosa.. e anche ogni persona. Da convinta osservatrice dell'umanità non posso che allontanare la visuale da pignola calcolatrice di risultati e tenere stretti i gesti delle persone. Perché in fondo sono quelli che restano, mica la percentuale di sconto fatta al cliente francese in quella telefonata quasi comica al limite della comprensione linguistica. Dopo tutto questo gran parlare da sentimentale torno al futuro, al futuro prossimo e vicinissimo, ovvero il Natale. Il lavoro può aspettare per un attimo. E l'ansia da colloquio pure. Siamo a -3. Sento i campanelli delle renne e gli HOHOHO in lontananza. Il mio Christmas Tree è carico di dolcetti in feltro e angioletti regalati da giovani donne deliziose con cui riscopro l'aria frizzantina dell'adolescenza nelle lezioni di inglese. Il mio forno spara fuori dolci nonostante gli scaffali inizino ad ospitare torroni e panettoni (ovviamente di Non Solo Pane, il panificio di Treviso centro). E mia madre è in ansia completa per il menu ed il cibo da Xmas Day. Perché a pranzo siamo in famiglia, contenuta ma sostanziosa in senso di panza... e perché la sera saremo in 20. 20, con annessi piccoli deliziosi hobbit che non vedo da tanto. Come fare a rientrare nei costi e allo stesso tempo proporre leccornie della festa? Oggi come ieri (Brunch!), as promised on Facebook, stiamo sul salato. E su un primo di stagione che a me piace proprio tanto... e che costa proprio poco. Enjoy. Christmas is for sharing. INGREDIENTI 1 cespo di radicchio rosso tardivo, tagliato a pezzettini 2 cucchiai di cipolla tritata 5 cucchiai di besciamella olio evo farfalle qb 4 gherigli di noce pepe sale ricotta affumicata da grattugiare PROCEDIMENTO Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente salata. A metà cottura prelevare una tazzina di acqua di cottura e tenere da parte. Far saltare il radicchio con la cipolla e l'olio in una padella antiaderente, allungando con poca acqua se si asciuga prima della fine della cottura. Rendere abbastanza morbido (10 minuti circa). Scolare la pasta. Condire nella pentola a fuoco vivace con besciamella, radicchio, le noci tritate finemente, il pepe, un goccio d'olio. Allungare con poca acqua di cottura per ottenere l'effetto cremina. Servire subito. Spolverare con ricotta affumicata grattugiata. [Oh sì, la fretta del Natale prende anche me... e le mie uova alla Benedict, che alla prova di qualche giorno prima (necessitano sempre di prova le uova per un blog ^.^) erano perfettissimamente rotonde, mentre invece nel momento vero e proprio della cottura stavolta hanno deciso di fare le bizze... ] Non nego che il BRUNCH sia ancora una cosa sconosciuta ai più, nonostante in vari bar di Treviso (Abitué Gran Parisio), Padova (Pedrocchi, Lovely Bakery, America Graffiti), Vicenza (Villa delle Rose) e Venezia (oltre al salasso della Terrazza Danieli i bacari servono anche a questo!) sia possibile passare una domenica tra amici piluccando cose salate e dolci, perché ok che è troppo tardi per la colazione, ma è anche troppo presto per il pranzo. Ma la fame c'è. Questa volta, in accordo con la sempre lovely Ilaria abbiamo pensato di proporvi qualcosa per un brunch che secondo me sa proprio di Natale. A parte la tavola, che si rifà tutta ai toni nordici del legno, del bianco, del verde pino... e dei colori sgargianti degli ingredienti. E' che mi sono divertita molto a preparare queste ricette, perché nella mia mente eravamo già al 26 Dicembre. Non fraintendete, saltare così il Natale non fa di me il Grinch, semplicemente questo brunch è studiato per il post abbuffata. Non tutti come me probabilmente saranno impegnati in super pranzi anche quel giorno e, arrivando da un 25 davvero ridondante, la mattina seguente il brunch è l'idea migliore. Quindi decidete di restare in pantofole a smaltire i panettoni, questo brunch di S. Stefano vi viene in aiuto e vi garantisce un altro giorno di festa senza penalizzare il gusto: le UOVA ALLA BENEDICT sono quelle che servono sempre negli hotel e nei locali più USA, consistenti, vellutate e saporite, apparentemente difficili ma in realtà molto facili se si seguono date indicazioni. E i CROQUE MONSIEUR formato fingerfood... ah, la vie est belle. Il tutto viene accompagnato da uno SMOOTHIE fresco e digestivo (per la presenza dell'ananas). E vogliamo dimenticarci delle altre varie preparazioni? In questi giorni fioccano nel blog a frotte per garantirvi qualche idea in più per il Natale. Muffins alle pere e anice stellato, confettura di zucca e vaniglia (già nel blog), cucchiaini speedy di cioccolato, kanelbullar... Quindi per il momento non resta che farvi due tipi di auguri per questa ricetta: Buongiorno e Buon Brunch! INGREDIENTI e PROCEDIMENTO per 2 persone per le Uova alla Benedict: 2 uova 2 cucchiai di aceto 2 fette di prosciutto crudo di Parma/bacon/pancetta 2 fette di pane da tostare con un velo di burro fettine di avocado ripassate in limone, sale e pepe 1 tuorlo 60 gr burro fuso e a temperatura ambiente succo di 1 fetta di limone 1 cucchiaino d'acqua sale, pepe, paprika > Le uova alla Benedict prevedono per forza l'uovo in camicia con tuorlo vellutato, salsa olandese (calorica, sì, mettiamocela via!), pane tostato e letto di prosciutto crudo/verdure (oppure salmone). Come potete ben vedere stavolta la salsa olandese non l'ho fatta, semplicemente perché le cose che si preparano per un post poi si mangiano (ovvio) e in questo periodo il colesterolo della mia famiglia è schizzato alle stelle.. quindi ho risparmiato tutti dal consumare qualcosa che ci avrebbe causato un paio di problemini, stavolta. Solo per stavolta! Una salsa olandese splendida e buonissima la potete comunque vedere fatta da Gordon Ramsey, il risultato è questo. Ed è commovente. Partiamo dall'uovo in camicia: per prima cosa non dev'essere freddo, sgusciatelo e trasferitelo in una tazzina. In un pentolino portate a quasi bollore l'acqua (niente sale), deve avere il bollore soffuso sul fondo quando sarà il momento di tuffarci l'uovo. Prima di ciò, formate con un mestolo un vortice d'acqua, girando velocemente nello stesso senso. A questo punto tuffate l'uovo, molto gentilmente. Contate 3 minuti e poi con una schiumarola prelevate l'uovo. Asciugatelo su carta assorbente molto delicatamente, tagliate via i filamenti di albume di troppo per renderlo quantomeno carino. Salatelo, se volete (la mia dieta a sale ridottissimo me l'ha fatto evitare e giuro che era ottimo anche così). Il letto dell'uovo alla benedict: tostate in una padella antiaderente il pane lievemente imburrato, fino a farlo diventare dorato. Nella stessa padella poi scottate il prosciutto crudo senza condimento alcuno; a parte, per l'altra versione, tagliate delle fettine da un avocado, ripassate in succo di limone, salate e pepate. La salsa olandese (tipica per le Eggs Benedict, ma non nella preparazione che ho fatto per via dell'apporto di burro che mi avrebbe ammazzato il colesterolo già alto :D): portate a lieve ebollizione un pentolino d'acqua. In una ciotola di vetro versate 1 tuorlo e iniziate a mescolare velocemente con una frusta a mano. Mettete sopra al pentolino con l'acqua e continuate per qualche secondo. Iniziate ad aggiungere il burro fuso (a t.a. mi raccomando!), a filo, continuando a mescolare vigorosamente. Ci vorranno dai 5 ai 10 minuti per raggiungere la consistenza somigliante a quella della maionese. Aggiungete il succo di 1 fetta di limone, 1 cucchiaino d'acqua fredda. Mescolate bene sempre. Sarà pronta quando velerà densamente il dorso di un cucchiaio. IMPIATTIAMO! Base: il pane tostato. La fetta di crudo. O le fette insomma. O l'avocado. L'uovo in camicia. La salsa olandese. Tadaaaaan! per i Croque Monsieur: 4 fette di pane da toast 6 cucchiai di besciamella pepe 5 fette di prosciutto cotto gruyére/cheddar/emmenthal per spolverare > Molto molto facili, soprattutto se non avete besciamella appena fatta in casa e vi tocca comprare quella pronta del super. Eliminate dalle fette di pane da toast il bordino più scuro se volete (qui le mie gatte hanno apprezzato il bordino dei croque non in foto). Farcite come se fosse un toast: un cucchiaio di besciamella, del prosciutto cotto, un altro po' di besciamella. Altra fetta di pane. Spolverata di formaggio. Infornate modalità grill per farlo sciogliere e dargli quel dorato adorabile. Tagliate in quattro pezzetti. Fingerfood croque monsieur pronto. Spolverate con pepe se volete! per lo smoothie: 1 yogurt bianco magro/1 yogurt bianco greco 1 mela piccola 1 cm radice di zenzero (pelata e grattuggiata) 2 fette di ananas sciroppato/fresco 1 cucchiaino di miele il succo di 1 arancia 5 cubetti di ghiaccio > Versare tutto nel bicchiere del frullatore e frullare fino a quando lo smoothie sarà liscio e leggermente schiumoso. Versare nei barattoli Bormioli per un effetto più scenografico. Se volete un colore più intenso aggiungete un pizzico di curcuma prima di frullare. Grazie infinite a Ilaria, che mi ospita nuovamente nel suo blog con questa ricetta, presente anche da lei. Questa volta chiederle le sue preferenze per il post di Natale ha portato ancor più entusiasmo! :) |
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