[Oh sì, la fretta del Natale prende anche me... e le mie uova alla Benedict, che alla prova di qualche giorno prima (necessitano sempre di prova le uova per un blog ^.^) erano perfettissimamente rotonde, mentre invece nel momento vero e proprio della cottura stavolta hanno deciso di fare le bizze... ] Non nego che il BRUNCH sia ancora una cosa sconosciuta ai più, nonostante in vari bar di Treviso (Abitué Gran Parisio), Padova (Pedrocchi, Lovely Bakery, America Graffiti), Vicenza (Villa delle Rose) e Venezia (oltre al salasso della Terrazza Danieli i bacari servono anche a questo!) sia possibile passare una domenica tra amici piluccando cose salate e dolci, perché ok che è troppo tardi per la colazione, ma è anche troppo presto per il pranzo. Ma la fame c'è. Questa volta, in accordo con la sempre lovely Ilaria abbiamo pensato di proporvi qualcosa per un brunch che secondo me sa proprio di Natale. A parte la tavola, che si rifà tutta ai toni nordici del legno, del bianco, del verde pino... e dei colori sgargianti degli ingredienti. E' che mi sono divertita molto a preparare queste ricette, perché nella mia mente eravamo già al 26 Dicembre. Non fraintendete, saltare così il Natale non fa di me il Grinch, semplicemente questo brunch è studiato per il post abbuffata. Non tutti come me probabilmente saranno impegnati in super pranzi anche quel giorno e, arrivando da un 25 davvero ridondante, la mattina seguente il brunch è l'idea migliore. Quindi decidete di restare in pantofole a smaltire i panettoni, questo brunch di S. Stefano vi viene in aiuto e vi garantisce un altro giorno di festa senza penalizzare il gusto: le UOVA ALLA BENEDICT sono quelle che servono sempre negli hotel e nei locali più USA, consistenti, vellutate e saporite, apparentemente difficili ma in realtà molto facili se si seguono date indicazioni. E i CROQUE MONSIEUR formato fingerfood... ah, la vie est belle. Il tutto viene accompagnato da uno SMOOTHIE fresco e digestivo (per la presenza dell'ananas). E vogliamo dimenticarci delle altre varie preparazioni? In questi giorni fioccano nel blog a frotte per garantirvi qualche idea in più per il Natale. Muffins alle pere e anice stellato, confettura di zucca e vaniglia (già nel blog), cucchiaini speedy di cioccolato, kanelbullar... Quindi per il momento non resta che farvi due tipi di auguri per questa ricetta: Buongiorno e Buon Brunch! INGREDIENTI e PROCEDIMENTO per 2 persone per le Uova alla Benedict: 2 uova 2 cucchiai di aceto 2 fette di prosciutto crudo di Parma/bacon/pancetta 2 fette di pane da tostare con un velo di burro fettine di avocado ripassate in limone, sale e pepe 1 tuorlo 60 gr burro fuso e a temperatura ambiente succo di 1 fetta di limone 1 cucchiaino d'acqua sale, pepe, paprika > Le uova alla Benedict prevedono per forza l'uovo in camicia con tuorlo vellutato, salsa olandese (calorica, sì, mettiamocela via!), pane tostato e letto di prosciutto crudo/verdure (oppure salmone). Come potete ben vedere stavolta la salsa olandese non l'ho fatta, semplicemente perché le cose che si preparano per un post poi si mangiano (ovvio) e in questo periodo il colesterolo della mia famiglia è schizzato alle stelle.. quindi ho risparmiato tutti dal consumare qualcosa che ci avrebbe causato un paio di problemini, stavolta. Solo per stavolta! Una salsa olandese splendida e buonissima la potete comunque vedere fatta da Gordon Ramsey, il risultato è questo. Ed è commovente. Partiamo dall'uovo in camicia: per prima cosa non dev'essere freddo, sgusciatelo e trasferitelo in una tazzina. In un pentolino portate a quasi bollore l'acqua (niente sale), deve avere il bollore soffuso sul fondo quando sarà il momento di tuffarci l'uovo. Prima di ciò, formate con un mestolo un vortice d'acqua, girando velocemente nello stesso senso. A questo punto tuffate l'uovo, molto gentilmente. Contate 3 minuti e poi con una schiumarola prelevate l'uovo. Asciugatelo su carta assorbente molto delicatamente, tagliate via i filamenti di albume di troppo per renderlo quantomeno carino. Salatelo, se volete (la mia dieta a sale ridottissimo me l'ha fatto evitare e giuro che era ottimo anche così). Il letto dell'uovo alla benedict: tostate in una padella antiaderente il pane lievemente imburrato, fino a farlo diventare dorato. Nella stessa padella poi scottate il prosciutto crudo senza condimento alcuno; a parte, per l'altra versione, tagliate delle fettine da un avocado, ripassate in succo di limone, salate e pepate. La salsa olandese (tipica per le Eggs Benedict, ma non nella preparazione che ho fatto per via dell'apporto di burro che mi avrebbe ammazzato il colesterolo già alto :D): portate a lieve ebollizione un pentolino d'acqua. In una ciotola di vetro versate 1 tuorlo e iniziate a mescolare velocemente con una frusta a mano. Mettete sopra al pentolino con l'acqua e continuate per qualche secondo. Iniziate ad aggiungere il burro fuso (a t.a. mi raccomando!), a filo, continuando a mescolare vigorosamente. Ci vorranno dai 5 ai 10 minuti per raggiungere la consistenza somigliante a quella della maionese. Aggiungete il succo di 1 fetta di limone, 1 cucchiaino d'acqua fredda. Mescolate bene sempre. Sarà pronta quando velerà densamente il dorso di un cucchiaio. IMPIATTIAMO! Base: il pane tostato. La fetta di crudo. O le fette insomma. O l'avocado. L'uovo in camicia. La salsa olandese. Tadaaaaan! per i Croque Monsieur: 4 fette di pane da toast 6 cucchiai di besciamella pepe 5 fette di prosciutto cotto gruyére/cheddar/emmenthal per spolverare > Molto molto facili, soprattutto se non avete besciamella appena fatta in casa e vi tocca comprare quella pronta del super. Eliminate dalle fette di pane da toast il bordino più scuro se volete (qui le mie gatte hanno apprezzato il bordino dei croque non in foto). Farcite come se fosse un toast: un cucchiaio di besciamella, del prosciutto cotto, un altro po' di besciamella. Altra fetta di pane. Spolverata di formaggio. Infornate modalità grill per farlo sciogliere e dargli quel dorato adorabile. Tagliate in quattro pezzetti. Fingerfood croque monsieur pronto. Spolverate con pepe se volete! per lo smoothie: 1 yogurt bianco magro/1 yogurt bianco greco 1 mela piccola 1 cm radice di zenzero (pelata e grattuggiata) 2 fette di ananas sciroppato/fresco 1 cucchiaino di miele il succo di 1 arancia 5 cubetti di ghiaccio > Versare tutto nel bicchiere del frullatore e frullare fino a quando lo smoothie sarà liscio e leggermente schiumoso. Versare nei barattoli Bormioli per un effetto più scenografico. Se volete un colore più intenso aggiungete un pizzico di curcuma prima di frullare. Grazie infinite a Ilaria, che mi ospita nuovamente nel suo blog con questa ricetta, presente anche da lei. Questa volta chiederle le sue preferenze per il post di Natale ha portato ancor più entusiasmo! :)
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In trasferta trevigiana oggi aggiorno il blog con una ricetta che adoro e che non facevo più da un po’ di tempo. Avere un blog significa anche provare continuamente cose nuove e spesso questo va a scapito delle oldie-but-goldie things. Il Natale però è sempre un buon momento per rispolverare quelle preparazioni che sono sempre state una sicurezza e non hanno mai fallito, dando sempre risultati soddisfacenti e confortanti.
I Kanelbullar sono un dolce tipico Svedese, la cui giornata nazionale (!) si festeggia il 4 Ottobre. In Svezia fonti varie mi dicono si consumino con un caffè o una spremuta di frutta, e per quanto li abbia provati anche in versione IKEA preferisco di gran lunga questi. Nella mia cucina non sono una novità, essendo una ricetta rodata da anni che raccoglie sempre consensi nella mia famiglia. La bellezza di questo impasto è che al momento della stesura è di una morbidezza unica. Sofficissimo. E il profumo di cannella che si sprigiona per la casa poi fa proprio Natale, per me. Quindi non potevo che consigliarvi i Kanelbullar per le vostre merende e le vostre colazioni… anche perché si possono fare in largo anticipo, congelare e consumare entro 2 mesi. La loro forza nella lievitazione poi è sorprendente: dentro al forno si espandono tantissimo, diventando girelle che riempiono la pancia dopo 4 morsi. Cannella e Svezia: 100% Natale :) (ricetta riadattata da londoneats.wordpress) INGREDIENTI Mezzo cubetto di lievito di birra fresco 100 gr zucchero 100 gr burro 300 ml latte 2 uova 1 cucchiaino sale Cardamomo 650 gr farina + altra per impastare FARCITURA: 60 gr burro sciolto a temperatura ambiente 100 gr zucchero Spolverate generose di cannella PROCEDIMENTO In una ciotola capiente di vetro sbriciolare il lievito e allungarlo con poco latte tiepido(non troppo caldo!). Scioglierlo bene mescolando con un cucchiaio e aggiungere poco zucchero. Quando sarà tutto sciolto aggiungere il latte restante, l’uovo, lo zucchero. L’altro uovo servirà per spennellare in seguito. Aggiungere a questo punto la farina, a tratti, mescolando con il cucchiaio fino a che sarà possibile. Unire poi il sale, e solo alla fine il burro. Impastare con le mani fino ad ottenere un impasto ben omogeneo, aggiungendo farina all’occorrenza. Formare una palla, lasciarla dentro alla ciotola e coprire con un canovaccio. Appoggiare accanto a qualcosa di caldo. Dopo 1 ora riprendere l’impasto e stenderlo delicatamente in un rettangolo regolare. Spennellare con il burro fuso raffreddato e spolverare con zucchero e cannella precedentemente mescolati insieme. Formare un rotolo stretto iniziando a rotolare dal lato più lungo. Tagliare le girelle abbastanza spesse, con un coltello liscio. Mettere sulla placca del forno a lievitare un’altra ora, lasciandole ben distanziate. Passata l’ora spennellare con l’uovo sbattuto con poco latte e infornare a 200°C per 10-15 minuti (fino a quando saranno ben brunite). Questo mese per me è stato davvero sfortunato. Ho visto sgretolarsi progetti che con entusiasmo avevo contribuito a creare nelle basi, progetti riguardanti i campi che mi renderebbero più felici le giornate. E invece nisba, non se ne parla. Non vi elenco il resto, perchè sì bè, deprimerei anche voi! Come se non bastasse dopo tanto tempo ho detto dai, compriamoci dei macarons così magari il sorriso torna.. e bè, nella pasticceria a cui mi affido per queste cosine tutte adorabili trovo pure la partita di macarons fallati. Crudi, crepati, senza gusto. Lo scrivo su Tripadvisor perché credo nella democrazia e credo nel pensiero libero... e toh, m'arriva pure il messaggio scocciato del pasticcere, che si sente oltraggiato. Ma ditemi una cosa, la propria opinione la si potrà mai esprimere liberamente in questa gabbia di patina sempre impeccabile? C'è questo stare sempre sull'altolà. Che se ti arriva una critica allora si fa il finimondo perché non è ammesso. A me hanno insegnato ad incassare, farmi un esame di coscienza, e da lì uscirne con la ragione o il torto, ma in entrambi i casi a pensarci sopra. E qui torniamo a noi, perché se si parla di imperfezioni & Co. non potrete non notare che anche i miei, di macarons, ne hanno. Eccome! Ve ne potrei elencare almeno cinque, ma tengo buona la self-critic e ve le risparmio. Io ed i macarons abbiamo una storia travagliata. Sono sempre stati il frutto proibito, quelli che non potevo fare per via del mio vecchio forno (spifferi and so on..). Quella prima volta la coroncina era appena accennata, le forme erano brutte brutte. La meringa italiana: na fatica indecente senza robot. M'ero incacchiata taaaanto. Poi ho cambiato il forno, ed è arrivato Gustavo (famoso il mio dare il nome alle cose). E con lui mi sono azzardata a rifarli, ma diamine il robot io non ce l'ho, quindi ho cercato qualcosa in cui non ci fosse il processo dello sciroppo di zucchero bollente versato a filo, con conseguente perdita dell'uso del braccio con il frullino misero che ho in casa (vedi 1o tentativo). Ho incrociato Food Couture e ho saputo che sì, era giunto il momento di riprovare. Eccovi quindi la tanto temuta ricetta dei macarons, che sembrano tanto il diavolo della pasticceria ma in questa maniera sono fattibili da tutti-tutti. Io li ho fatti plain e con solo ripieno di ganache al cioccolato bianco. Direi che per la paura che avevo è stato ottimo per la prima volta... il verde è dovuto al colorante alimentare. Quindi cosa vi resta da fare ora? Fare i macarons ovviamente. Perché se anche in pasticceria non erano buoni, provare in casa non fa male a nessuno - anzi, la soddisfazione sarà HUGE! Un motivo in più per adottare il sorriso perduto, forse. Ps. i macarons sono un dolce gluten-free! Did you know it? :) Se li fate postatemi il risultato nella pagina facebook.. verrano di sicuro pubblicati com'è successo a Eliana con il suo sushi :D Give 'em a try! PER IL RIPIENO DEI MACARONS... Pierre Hermé sa il fatto suo. Seguite lui, oppure usate una semplicissima confettura di frutta setacciata. INGREDIENTI PER I GUSCI (20- 25 macarons completi) 2 albumi "vecchi" di 3 giorni 80g farina di mandorle 120g zucchero a velo 50g zucchero (marca Zefiro oppure zucchero semolato fine) colorante verde in polvere o in gel PROCEDIMENTO 3 giorni prima del making of: separare i tuorli dagli albumi (occhio, non ci devono essere fili di tuorlo negli albumi!) e lasciare riposare gli albumi in un bicchiere di vetro coperto di pellicola in frigo. Combinare insieme farina di mandorle e zucchero a velo. Setacciare bene tutto, fatelo altrimenti vi vengono i grumetti nei gusci come a me (che stavolta sono stata pigrona). Montare con un frullino gli albumi invecchiati, aggiungendo una goccia di limone. Aggiungerci lo zucchero semolato in 3 parti, la meringa dovrà essere ben ferma. In inglese dicono che si formano "stiff peaks", ovvero guglie di meringa se si fermano le fruste e le si sollevano dal composto. in ogni caso vi ci vorranno al massimo 2 minuti. Ora aggiungere alla meringa la farina di mandorle e lo zucchero a velo, e mescolate con una spatola fino a quando il composto non formerà la caratteristica consistenza "a nastro". Dovrete farlo energicamente, non avete paura di smontare tutto. Per mezzo minuto mescolate forte forte il tutto con una spatola, quindi (questo passaggio si chiama macaronnage). Se, sollevando la spatola, il composto scende 'a nastro', cioè liscio ma comunque non liquido, piuttosto compatto, allora è ready to use. Verificate spesso la consistenza, i macarons liquidi sono impossibili da gestire! Versate in una sac-à-poche (io uso quelle usa e getta e le rilavo fino alla consumazione XD) o con la punta tonda liscia e abbastanza grande (circa 1 cm) oppure senza nessuna bocchetta. Io uso quest'ultimo metodo. Riempio la sacca e poi taglio il beccuccio più o meno grande, e poi procedo. Formare sulla carta da forno stesa su teglia i macarons, mi raccomando abbastanza distaccati perchè poi si espandono. Il trucco per farli uguali in dimensione e forma: tenere la sacca perpendicolare alla teglia e premere con la stessa modulazione di forza contando fino a 3. Fateli tutti così, vi verranno come in foto qui sotto! Battete la teglia contro il tavolo per appiattirli e uniformarli e per fare uscire l'aria. Lasciarli riposare all'aria (dentro casa) per minimo 30 min, questa operazione si chiama croutage. Infornate per 13/15 min circa a 150°C su una teglia appoggiata su un'altra teglia da forno: io avevo due piastre da forno e le ho impilate. Questo doppio fondo serve per facilitare l'uscita della couronne, la coroncina del macaron. Lasciateli infine raffreddare completamente prima di staccarli. Farcitura: usate i gusci di grandezze uguali per formare i vostri macarons, e farciteli come vi pare :)Lo sapete che potete farli anche salati? Magari giocando su ingredienti agro/dolci/saporiti che si sposino bene con i gusci! Consumare i macarons ALMENO UNA NOTTE DOPO AVERLI FARCITI E COMPOSTI. Oggi è stata una giornata tipicamente autunnale, qui nel Nord-Est. Pioggia, vento, temperature abbassate e ombrelli aperti. Ho sentito il profumo della stagione che verrà, e che quando ero piccina a quest’ora era già alle porte (e sui golfini). Ora è tutto slittato più in là: il caldo, le colture, le foglie che cadono danzando in una magia di arancione e color castagna. Si rientra dalle ferie, si riprende la solita routine con l’estate ancora alta ma invivibile dal punto di vista vacanziero – causa lavoro. Si torna a puntare la sveglia al solito orario e ci si organizzano le settimane perché a Settembre inizia di nuovo quello che si era interrotto a fine maggio: la palestra. Dobbiamo recuperare la forma che avevamo guadagnato per la prova costume (non io), andata poi a scatafascio a suon di cenette estive, grigliate all’aperto, abbuffate nelle malghe e spaghettate di crostacei con il mare dietro la schiena (sì, io!). Il rientro si prospetta triste, sì.
A stecchetto, dice il calendario del colpevole. Con i burgers americani, dico io. Perché viziarsi si può, si deve, e per una sera si può fare. Quello che vi propongo è un duo incredibbbile. Erano in programma da tanto, tanto tempo. Avevo raccolto ben 16 opzioni di burgers tra cui scegliere per questa serata tra me e lui, da fare rigorosamente in vacanza. Perché il mangiare fino al non muoversi dalla sedia si poteva fare solo in ferie. NB. Per non muoversi intendo il non avere neanche la forza per il tragitto sedia-divano. Avevo trovato la ricetta perfetta per il pane. Avevo TUTTO. E la BURGERS’ NIGHT è arrivata. La foto che vedete è stata scattata in assoluta velocità, tra il componimento delle torrette e il passaggio obbligatorio in forno prima dell’ingresso nell’altro forno (le nostre fauci), quindi ovviamente lo sfondo non è puccioso, non è preparato, non è assolutamente lo sfondo delle regine dei blog. Abbiate pietà… sapete com’è, una cosa buona la si prepara e la si mangia! ;) Gli abbinamenti per i gusti dei burgers sono stati cercati tra vari gusti provati in locali dedicati e idee personali. La ricetta dei burger buns arriva da Laurel, le cui ricette sono sempre meravigliosamente americane e perfette! PER I BURGER BUNS (ricetta di Laurel Evans) Prossimamente scriverò un post a riguardo! I Burgers: n. 1, o come ti gourmetizzo il solito paninone BURGER AL MANZO, COMPOSTA DI CIPOLLE, ASIAGO, SPINACINI, POMODORI GRIGLIATI & SCRAMBLED EGGS (per 1 burger) 200 gr hamburger di sorana (macinato) e prezzemolo qb 3 fette sottili di Asiago dop 1 manciata di spinacini freschi 4 fettine di pomodori grigliati per la composta di cipolle 1 cipolla di Tropea 3 cucchiaini di zucchero di canna 1 cucchiaio d’olio extravergine d’oliva ½ bicchiere di vino bianco secco 1 cucchiaino raso di sale COME FARE: affettare finemente le cipolle, farle appassire nell’olio per qualche minuto. Aggiungere zucchero, sale. Dopo 7 minuti di coperchio sfumare col vino bianco e lasciar evaporare aperto. Finire di cuocere per altri 5-10 minuti a coperchio chiuso. per le scrambled eggs (UK recipe) 1 uovo sale pepe 2 cucchiaini d’olio extravergine d’oliva COME FARE: ve lo dice anche Gordon Ramsey qui. Scaldare l’olio, sbattere l’uovo con sale e pepe e versarlo sulla padella antiaderente. Aspettare un minuto col fuoco medio. Azionare il mestolo di legno. Mescolare per qualche secondo, poi togliere dal fuoco. Mescolare bene. Rimettere sul fuoco qualche secondo per far rapprendere. Continuare così fino ad ottenere delle uova morbide, lucide e non troppo cotte. n. 2, o come il mondo attorno a te sarà tutto unicorni, farfalle e paradisi in cui stagnare in trance BURGER MISTO MANZO&SUINO, STRACCIATELLA DI BUFALA, MARMELLATA DI POMODORINI, BASILICO, SFOGLIA DI MELANZANA FRITTA & KETCHUP (per 1 burger) 200 gr hamburger di sorana (macinato) misto a macinato di suino e prezzemolo qb 1 cucchiaio di stracciatella di bufala 4 foglie di basilico lavate ed asciugate 1 cucchiaio di ketchup per la sfoglia di melanzana fritta 1 fetta di melanzana violetta 1 uovo sbattuto farina per fritture qb olio per friggere qb sale grosso 1 manciata COME FARE: tagliare una fetta di melanzana e metterla sotto sale grosso per 15 minuti. Lavare ed asciugare con carta assorbente. Passare nell’uovo sbattuto e poi nella farina apposita per fritture. Friggere in poco olio su entrambi i lati. Scolare, asciugare l’olio in eccesso e salare. per la marmellata di pomodorini 10 pomodorini datterini 1 cucchiaio d’olio extravergine d’oliva 1 pizzico di sale 1 pizzico di zucchero semolato COME FARE: tagliare i pomodorini e farli cuocere per mezz’ora nell’olio, il sale e lo zucchero, con coperchio. Mescolare di tanto in tanto, il fuoco dev’essere bassissimo. Io ho scelto di non aggiungere 1 cucchiaino di mela grattugiata né due dita d’acqua. IN SINTESI: assemblare i burgers, portare pazienza un attimo ed infornarli in forno già caldo a 180°C per 2 minuti esatti. Estrarre senza scottarsi per la bramosia, piazzarsi davanti al piatto ed addentare. Un contorno di patatine fritte è la morte sua. Ma anche le melanzane fritte avanzate dal burger n.2 vanno davvero benissimo. Oserei dire anche meglio! |
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