In quest'autunno che esplode di colori meravigliosi torna l'importanza di fare comunità: una cosa d'altri tempi per tanti, una cosa naturale per chi vive intorno a me. Esistono ancora le realtà di persone che donano ciò che hanno in più, scambiano favori o si offrono di reperire materie difficilmente raggiungibili. Questi muffins derivano direttamente da un dono, anzi due. Due doni: uno da 5 kg, l'altro di almeno 7. Sto parlando di zucche, le zucche di Chiara. Ne aveva troppe a casa, ed ha chiesto chi le volesse. Su la mano! E così in casa mia hanno fatto capolino queste due meraviglie con la polpa buonissima, e sono state trasformate in vellutate, zuppe, torte, sono state stoccate a cubetti nel congelatore ed ancora non avevano esaurito la loro portata zuccosa, tanto era la quantità di polpa da usare. Ne ho ancora mezza da usare, fresca. Non vi dico che sapore.
Immensa fortuna la mia, ed immensa generosità quella di Chiara. Dall'elenco di mille cose da fare con tutta questa materia arancione sono usciti i Muffins Speziati, la prima ricetta alla zucca che posto in questo blog. E Daniele, che vi giuro ogni volta che sente la parola 'zucca' storce il naso, ha apprezzato molto queste bombette sofficissimissime. E pure la sua famiglia. Quando le ho sfornate non sapevo se trasformarle in cupcakes, magari con un bel nido di caramello e noci pecan in bricioline caramellate.. ma vi garantisco che il gusto dei muffin non ha alcun bisogno di supporto. L'abbraccio di zucca e spezie è avvolgente e vellutato. Perfetto per l'ora del tè. O per una pausa a lavoro (la mia nei prossimi giorni ;D). Vi invito quindi a continuare a rifornirvi di zucche perché oltre che a fare un gran bene sono versatili, divertenti da scavare e molto, molto, molto lontane dal loro esclusivo uso attorno al giorno di Halloween (che è appena passato). Ora sto aspettando le mele dal Trentino di Ivan. Fare comunità. Importante davvero! Ah, happy World Vegan Day :) Manco a farla apposta questa ricetta diventa vegana se sostituite le 2 uova con 1 banana matura schiacciata! INGREDIENTI 210 gr farina 0 + 1 cucchiaio eventuale 1 cucchiaino bicarbonato 1 cucchiaino lievito per dolci 1 cucchiaino cannella 1/2 cucchiaino di noce moscata 1/2 cucchiaino di polvere di chiodi di garofano un pizzico di sale 6 cucchiai di purea di zucca [*] 110 gr zucchero semolato 90 gr zucchero di canna grezzo 120 ml di olio 2 uova PROCEDIMENTO Unire in una ciotola tutti gli ingredienti secchi: la farina, lievito, bicarbonato, le spezie, il sale. In un'altra ciotola (di vetro) mettere la purea di zucca e iniziare a mescolare con un frullino a bassa velocità. Aggiungere, nell'ordine: lo zucchero di canna e semolato, l'olio (a filo); le uova (una alla volta). Infine aggiungere a più riprese gli ingredienti secchi, ovvero la farina & company. Se il composto vi sembra troppo molle aggiungete il cucchiaio in più, ma attenzione ad assaggiare l'impasto: se ha un retrogusto forte di farina non va bene! Riempire i pirottini per 3/4 posizionati sulla teglia da muffins, e infornare a 180°C per 20 minuti. Fare la prova dello stuzzicadenti prima di estrarre dal forno. Il trucco in più: dopo aver tolto la teglia dal forno aspettate cinque minuti e poi trasferite i muffins su una gratella. Servirà a mantenere la loro giusta consistenza! LA PUREA DI ZUCCA Ho tagliato a dadini circa 400 gr di zucca pulita dalla buccia, dai semi e dai filamenti. L'ho tuffata in acqua bollente e cotta per meno di 10 minuti. Scolata ben bene dall'acqua (pressandola un po'), l'ho poi ridotta in purea con i rebbi di una forchetta e l'ho lasciata raffreddare.
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Questo mese per me è stato davvero sfortunato. Ho visto sgretolarsi progetti che con entusiasmo avevo contribuito a creare nelle basi, progetti riguardanti i campi che mi renderebbero più felici le giornate. E invece nisba, non se ne parla. Non vi elenco il resto, perchè sì bè, deprimerei anche voi! Come se non bastasse dopo tanto tempo ho detto dai, compriamoci dei macarons così magari il sorriso torna.. e bè, nella pasticceria a cui mi affido per queste cosine tutte adorabili trovo pure la partita di macarons fallati. Crudi, crepati, senza gusto. Lo scrivo su Tripadvisor perché credo nella democrazia e credo nel pensiero libero... e toh, m'arriva pure il messaggio scocciato del pasticcere, che si sente oltraggiato. Ma ditemi una cosa, la propria opinione la si potrà mai esprimere liberamente in questa gabbia di patina sempre impeccabile? C'è questo stare sempre sull'altolà. Che se ti arriva una critica allora si fa il finimondo perché non è ammesso. A me hanno insegnato ad incassare, farmi un esame di coscienza, e da lì uscirne con la ragione o il torto, ma in entrambi i casi a pensarci sopra. E qui torniamo a noi, perché se si parla di imperfezioni & Co. non potrete non notare che anche i miei, di macarons, ne hanno. Eccome! Ve ne potrei elencare almeno cinque, ma tengo buona la self-critic e ve le risparmio. Io ed i macarons abbiamo una storia travagliata. Sono sempre stati il frutto proibito, quelli che non potevo fare per via del mio vecchio forno (spifferi and so on..). Quella prima volta la coroncina era appena accennata, le forme erano brutte brutte. La meringa italiana: na fatica indecente senza robot. M'ero incacchiata taaaanto. Poi ho cambiato il forno, ed è arrivato Gustavo (famoso il mio dare il nome alle cose). E con lui mi sono azzardata a rifarli, ma diamine il robot io non ce l'ho, quindi ho cercato qualcosa in cui non ci fosse il processo dello sciroppo di zucchero bollente versato a filo, con conseguente perdita dell'uso del braccio con il frullino misero che ho in casa (vedi 1o tentativo). Ho incrociato Food Couture e ho saputo che sì, era giunto il momento di riprovare. Eccovi quindi la tanto temuta ricetta dei macarons, che sembrano tanto il diavolo della pasticceria ma in questa maniera sono fattibili da tutti-tutti. Io li ho fatti plain e con solo ripieno di ganache al cioccolato bianco. Direi che per la paura che avevo è stato ottimo per la prima volta... il verde è dovuto al colorante alimentare. Quindi cosa vi resta da fare ora? Fare i macarons ovviamente. Perché se anche in pasticceria non erano buoni, provare in casa non fa male a nessuno - anzi, la soddisfazione sarà HUGE! Un motivo in più per adottare il sorriso perduto, forse. Ps. i macarons sono un dolce gluten-free! Did you know it? :) Se li fate postatemi il risultato nella pagina facebook.. verrano di sicuro pubblicati com'è successo a Eliana con il suo sushi :D Give 'em a try! PER IL RIPIENO DEI MACARONS... Pierre Hermé sa il fatto suo. Seguite lui, oppure usate una semplicissima confettura di frutta setacciata. INGREDIENTI PER I GUSCI (20- 25 macarons completi) 2 albumi "vecchi" di 3 giorni 80g farina di mandorle 120g zucchero a velo 50g zucchero (marca Zefiro oppure zucchero semolato fine) colorante verde in polvere o in gel PROCEDIMENTO 3 giorni prima del making of: separare i tuorli dagli albumi (occhio, non ci devono essere fili di tuorlo negli albumi!) e lasciare riposare gli albumi in un bicchiere di vetro coperto di pellicola in frigo. Combinare insieme farina di mandorle e zucchero a velo. Setacciare bene tutto, fatelo altrimenti vi vengono i grumetti nei gusci come a me (che stavolta sono stata pigrona). Montare con un frullino gli albumi invecchiati, aggiungendo una goccia di limone. Aggiungerci lo zucchero semolato in 3 parti, la meringa dovrà essere ben ferma. In inglese dicono che si formano "stiff peaks", ovvero guglie di meringa se si fermano le fruste e le si sollevano dal composto. in ogni caso vi ci vorranno al massimo 2 minuti. Ora aggiungere alla meringa la farina di mandorle e lo zucchero a velo, e mescolate con una spatola fino a quando il composto non formerà la caratteristica consistenza "a nastro". Dovrete farlo energicamente, non avete paura di smontare tutto. Per mezzo minuto mescolate forte forte il tutto con una spatola, quindi (questo passaggio si chiama macaronnage). Se, sollevando la spatola, il composto scende 'a nastro', cioè liscio ma comunque non liquido, piuttosto compatto, allora è ready to use. Verificate spesso la consistenza, i macarons liquidi sono impossibili da gestire! Versate in una sac-à-poche (io uso quelle usa e getta e le rilavo fino alla consumazione XD) o con la punta tonda liscia e abbastanza grande (circa 1 cm) oppure senza nessuna bocchetta. Io uso quest'ultimo metodo. Riempio la sacca e poi taglio il beccuccio più o meno grande, e poi procedo. Formare sulla carta da forno stesa su teglia i macarons, mi raccomando abbastanza distaccati perchè poi si espandono. Il trucco per farli uguali in dimensione e forma: tenere la sacca perpendicolare alla teglia e premere con la stessa modulazione di forza contando fino a 3. Fateli tutti così, vi verranno come in foto qui sotto! Battete la teglia contro il tavolo per appiattirli e uniformarli e per fare uscire l'aria. Lasciarli riposare all'aria (dentro casa) per minimo 30 min, questa operazione si chiama croutage. Infornate per 13/15 min circa a 150°C su una teglia appoggiata su un'altra teglia da forno: io avevo due piastre da forno e le ho impilate. Questo doppio fondo serve per facilitare l'uscita della couronne, la coroncina del macaron. Lasciateli infine raffreddare completamente prima di staccarli. Farcitura: usate i gusci di grandezze uguali per formare i vostri macarons, e farciteli come vi pare :)Lo sapete che potete farli anche salati? Magari giocando su ingredienti agro/dolci/saporiti che si sposino bene con i gusci! Consumare i macarons ALMENO UNA NOTTE DOPO AVERLI FARCITI E COMPOSTI. Le mattinate autunnali hanno un che di bello e di traumatizzante.
Il trauma, al contrario del solito strazio ma-perché-devo-alzarmi?, sta nel freddo: la casa, al risveglio, è freddissima. Il deodorante spray è freddissimo. Le ciabatte son freddissime. Insomma, tutto quel che sta fuori le coperte è freddo davvero. Per non parlare di quando si mette il becco fuori. L'unico di felice, al mattino, è il cappotto: non gli sembra vero di essere tornato in auge dopo così tanto tempo, probabilmente vicino ai pantaloni di lana s'annoiava un bel po'. La mattina quando esco di casa trovo sempre due polli sull'uscio di casa (leggi: Brioche e Cesarina, le gatte), tutte accoccolate una sull'altra a farsi calduccio con i musini vicini. Non ho mai il tempo di prenderle in braccio (ma mi farebbero fare palestra dato il loro peso - quelle pancine lievitano come le pizze). Credo non abbiano ancora capito che è giunto il momento di rifugiarsi al chiuso, durante la notte. Sono loro che mi salutano quando salgo in auto per dirigermi a lavoro, con gli occhietti ancora chiusi, uno si apre e poi si richiude, e le testoline ritornano incastrate nel pelo soffice dov'erano prima. Loro, e mia nonna. La Signora della Nocciole, che vive l'autunno in modo totalmente indifferente. Perché lei alle 7.45 di mattina passeggia fuori, in pigiama, con un golfino tutt'altro che di lana addosso. E saluta me ed i miei 3-4 strati di vestiti tutti intirizziti dicendo "Freddo? No cara, questo ze freschetto". Dato che quindi i pinguini m'assalgono e con loro pure il senso della fine dell'anno che già incombe da lontano (pausa: sono l'unica che ha notato che le pagine dell'agenda sono pochepoche?) devo proprio cominciare col filone dei biscotti. In una stagione che è una sagra perenne di té, tisane, infusi, cioccolate calde e regalini da pensare (non storcete il naso, sì, è ora di pensarci!) questi COCCHI vi aiutano se avete pochissimo tempo (as me) e se i vasetti di vetro v'aggradano come packaging stiloso. E se proprio non volete regalarli ai parenti vi garantisco che non resteranno molto in dispensa, tanto sono buoni. Promuovo quindi i biscottini al cocco come giusti alleati del freddo, dell'autunno e del pochissimo tempo che mi resta in cucina durante la giornata. La dolcezza, davvero, serve sempre in ogni situazione. (ricetta di Alessandra, teacher munita di gatto Merlino) INGREDIENTI x 24 biscotti al cocco, detti simpaticamente Cocchi 240 gr cocco rapé 160 gr zucchero semolato 3 albumi sbattutti con una forchetta (da uova medio-grandi) PROCEDIMENTO Mescolare insieme tutti gli ingredienti, il composto risulterà bricioloso ma è normale. Con le mani leggermente umide formate delle palline appiattite della stessa misura e infornate a 180°C su carta da forno per 20 minuti, o fino a che i bordi non doreranno. Lasciate raffreddare su una gratella e riponete in vasi di vetro ben chiusi. Dureranno 4 giorni. Il raccolto di nocciole quest'anno è stato mediamente soddisfacente.
Gli alberi sono due e la produzione è quella che è, ma vi garantisco che come snack o usate in mezzo ai dolci vanno tutte esaurite entro Marzo. La raccolta delle nocciole è un'esclusiva di mia nonna Bertilla, roccia di 86 anni che fortunatamente ha una tempra (ed un caratterino) tale da assicurarci ogni anno che sarà lei la Signora delle Nocciole, e che provvederà a farle seccare all'aria in grandi sacchi di rete rossa prima di passare alla fase di martello. Sì perché noi le rompiamo col martello, una ad una. E poi le tostiamo nella sua cucina economica, oppure in padella. Un profumo pazzesco. Poi quando vado in qualche gelateria mi viene un po' da ridere per i vari gusti eccelsi, la nocciola trilobata di Fantalandia e quella Piemontese dorata, che chissà quante lavorazioni subiscono per poi finire in un gelato, poverine.. e invece poi penso alle mie, di nocciole, e al fatto che fa tutto l'albero, noi raccogliamo, rompiamo e basta. Semplicissime, naturalissime nocciole. E mi viene il senso dell'Autunno. Freddo d'aria ma caldo nei colori e nei sapori. Non ho scoiattoli nel giardino, e Brioche e Cesarina di certo non vanno a fregarsi le nocciole (ma magari con qualcuna giocano, sì), ma il raccolto da me è solamente questione di natura. Mi sento estremamente fortunata ad avere barattoli di nocciole pronte all'uso, considerando che al supermercato 100gr te li fanno pagare anche 5 Euro, e mi sento estremamente fortunata ad avere una Signora delle Nocciole che mi ha fatto scoprire, sin da bambina, che gusto possa dare la fata delle nocciole all'Autunno/Inverno di ogni anno. Oggi è giusto il 1 Ottobre e non potevo inaugurarlo in maniera migliore. I Rugelach sono dolcetti ebraici facilissimi da fare e buonissimi da gustare. Tradizione e nocciole. Il momento perfetto per chiedere all'Autunno di essere buono anche con me. Avvertenza: non fatevi intimidire dalla lunghezza del procedimento, vi garantisco che è più quello da scrivere che quello da fare. Prendetevi il vostro tempo ed i Rugelach saranno bell'e pronti per la prossima pausa tisana con copertina. Ricetta di fiordifrolla.it con miei adeguamenti di gusto [In foto vedete i Rugelach preparati qualche tempo fa. Quelli che ho fatto in settimana era impossibile fotografarli per via di fretta, luci ecc ecc (sto diventando pignola, ehm) ma sono quelli che vedete in ricetta qui sotto. Nel caso vogliate fare i Rugelach con cacao e nocciole della foto sostituite i 3 tbsp di marmellata con 3 tbsp di cacao amaro e 0 acqua aggiunta. Quando metterete il composto in polvere sulla pasta premete tutto con un mattarello per far penetrare di poco la polvere prima dell'arrotolamento. That's all!] INGREDIENTI per 32 rugelach piccoli o 16 grandi: per la pasta: 200 g di burro morbido 200 g di formaggio fresco cremoso (tipo philadelphia) 220 g di farina 00 2 cucchiaini di zucchero semolato 1 pizzico di sale per la farcia: 75 g di nocciole tostate 35 g zucchero di canna 3 cucchiai di marmellata di albicocche diluita da 1 cucchiaio d'acqua 1 cucchiaino e 1/2 di cannella 20 g di burro fuso inoltre: 1 albume sbattuto per spennellare zucchero semolato per spolverizzare PROCEDIMENTO Per la pasta: in una ciotola lavorate il burro morbido e il formaggio fresco fino ad ottenere una crema. Aggiungete lo zucchero semolato, il sale e mescolate con una frusta, quindi unite la farina e impastate a mano fino ad ottenere un impasto compatto, morbido ma non troppo appiccicoso. Formate un disco appiattito di poco e avvolgetela nella pellicola per alimenti. Fatela riposare in frigorifero per una notte intera. Il giorno seguente preparate il ripieno: tritate finemente le nocciole insieme allo zucchero di canna, quindi trasferitele in una ciotola insieme allla marmellata e alla cannella e mescolate il tutto. Prendete l’impasto, dividetelo a metà e ponete la parte che non utilizzate subito di nuovo in frigorifero. Stendete la pasta (se notate che è troppo dura rilavoratela brevemente a mano) con il mattarello su di una superficie infarinata in un disco sottile del diametro di circa 25-30 cm (per dargli una forma regolare ritagliate un cerchio utilizzate un disco come la base di una tortiera da 24 cm ad esempio). Suddividete il cerchio in 8 o 16 spicchi il più possibile delle stesse dimensioni. Spennellate il tutto con il burro fuso e cospargete con il ripieno precedentemente preparato (non in eccedenza mi raccomando). Arrotolate ogni spicchio ben stretto, partendo dalla base e procedendo verso la punta del triangolo, in modo da formare un cornetto. Disponete i cornetti su di una teglia rivestita di carta da forno con la punta verso il basso (durante la cottura non si solleva). Fate lo stesso con l’altra metà di impasto. Spennellate ogni rugelach con l’albume sbattuto e cospargete con dello zucchero semolato, quindi fate cuocere nel forno già caldo a 180° per circa 20-22 minuti, o comunque fino a quando i cornetti saranno dorati. |
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