Se c’è una cosa che qui a casa non manca mai sono le fette biscottate. Ottime per la colazione e anche per i momenti di fame cieca, trovarle al supermercato è più facile che starnutire ma DING DING DING, suona il campanello dell’olio di palma. Onnipresente, onnipotente, onnischifezza. Ogni confezione, ogni biscotto, ogni cosa.
Etimologia dell’olio di palma: costa poco, facile da ottenere in quantità esorbitanti, ottima resa nella sezione dolci, garanzia per le grandi industrie. Per i consumatori dicono: “non è ancora certa la percentuale di negatività che può avere sull’organismo umano”, ma guarda caso in molti giornali salutistici di 5 o 6 anni fa la cosa era prevista, e i lettori erano stati redarguiti con un bel “non è niente di sano, va evitato”. Moreover, parliamo di foreste distrutte per le nuove piantagioni? Business? Mah, sta parola così nuova e innocente… Passiamo a noi: fette biscottate: fatevele in casa. Suono tipo come uno slogan anni 50, ma probabilmente l’etichetta DIY che spopola su internet calza meglio. Do It Yourself! Ve lo dico già: la preparazione non è quella di una torta normale, qui ci sono tempi di attesa da rispettare. Altrimenti, forse, tutto il gusto che hanno manco si sognerebbe d’esistere. Avendo ora un 8-hours-job(come la maggior parte dei comuni mortali) mi ritrovo ad avere tempi ridotti per la cucina, quindi queste FETTE BISCOTTATE INTEGRALI HOMEMADE ho cominciato a farle il giovedì sera, le ho infornate il venerdì mattina, le ho fatte riposare fino al sabato mattina e poi alle 10 dello stesso giorno erano pronte. (anf!) Voi potete benissimo accorciare la fase giovedì sera-venerdì mattina, mentre la seguente è d’obbligo di 24 ore. Ma non spaventatevi vi prego, perché it’s worthy. Quel che ne uscirà vi farà essere così orgogliosi che le rifarete ancora e ancora, e magari le regalerete a familiari e amici in una bella scatolina ermetica. La mia amica Martina è la riprova che regalarle è bello. Le mie fette biscottate erano un po’ grandine, avendo usato uno stampo da plumcake normale(30x12 e 8cm d’altezza), ma sono perfette così: ne mangi una e sei a posto. Farle è economico, semplice, chiaro. E come tutte le cose genuine, la bontà ha i suoi tempi di lievitazione. PS. Domanda che mi hanno fatto in tanti (nel vecchio blog, di persona..): perché così poca farina integrale? Perché la farina integrale nelle preparazioni lievitate è sempre di peso ridotto rispetto alle altre farine previste. La sua composizione ne vieta l’abuso: pena un impasto sbricioloso e impossibile da lavorare. Ricetta riadattata da Ho Voglia di Dolce INGREDIENTI 390 gr di farina 0 (o 420 gr, dipende dalla farina che utilizzate e dal suo grado di assorbimento) 160 gr farina integrale 1 uovo medio 80 gr di zucchero semolato 280 ml di latte (in alternativa 220 ml di acqua < minor quantità di grassi) 80 gr di burro a tocchetti ammorbidito 12 gr di lievito di birra un cucchiaino di miele un cucchiaino raso di sale PROCEDIMENTO 1. Preparate un lievitino sciogliendo il lievito di birra in 100 gr(presi dal totale) di latte tiepido e un cucchiaino di miele; aggiungete poi 100 gr di farina bianca(presa dal suo totale). Mescolare e fate riposare per un’oretta circa coperto da un canovaccio pulito. 2. Trascorso il tempo necessario in un’altra ciotola mescolate il lievitino, la restante farina 00, la farina integrale, l’uovo, il restante latte e lo zucchero semolato. Impastate fino ad amalgamare tutti gli ingredienti, abbiate cura di lavorare l’impasto un po’ a lungo, almeno per 5 o 10 minuti. Aggiungete il burro in due riprese, e lavorate ancora per 10 minuti. Infine, aggiungete il cucchiaino raso di sale. Lavorate un altro po’, e poi componete una palla. Lasciate lievitare(in luogo tiepido e asciutto) coperta da un canovaccio per 1 ora e mezza o 2, fino a completo raddoppio. 3. Trascorso il tempo stendete l’impasto delicatamente con un mattarello su di una spianatoia leggermente infarinata(non aggiungete più farina). Formate un rettangolo e arrotolate dalla parte della lunghezza, formando un filoncino. Inseritelo in uno stampo da plumcake imburrato(il mio entrava giusto giusto nello stampo per senso di lunghezza; se il vostro filoncino è più grande dello stampo sigillate le stremità mettendole sotto). Fate lievitare in forno spento fino a quando l’impasto non avrà riempito la forma o sarà arrivato ai bordi dello stampo. 4. Cuocete in forno statico a 180°C per 40 minuti. Se si scurisce troppo in cottura coprite con alluminio e proseguite. 5. Sfornate ed estraete subito dalla stampo. Lasciate intiepidire e avvolgetelo in un canovaccio pulito. Lasciate riposare per 24 ore. 6. Trascorso il tempo di riposo tagliate il filoncino in fette spesse 1 cm (o meno), mettetele su una leccarda rivestita di carta forno e infornate a 150° per 40 minuti, girando le fette a metà del tempo. Se non si sono brunite passatele 2 minuti sotto al grill come ho fatto io. 7. Fate raffreddare e conservatele chiuse bene dentro un sacchetto per alimenti o una scatola ermetica.
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