In queste giornate perfettamente autunnali e sostanzialmente piovose mi torna in mente una canzone che ascoltavo ininterrottamente circa 5 o 6 anni fa, nei miei ritorni gelati da Padova city e dall'università. Mi ha sempre fatto pensare molto, Autumn Leaves di Paolo Nutini. L'ho sempre reputata la canzone più perfetta che potesse esistere per descrivere nella musica questa stagione. Dolcezza. E allo stesso tempo tristezza. Capita a fagiolo che io sia brutalmente raffreddata: nel naso, nella gola, e nelle mie ambizioni in generale. Sono anche contrariata con me stessa perché non riesco a dedicare tanto tempo alla cucina, perché dopotutto non è solo affar mio il conciliare seimilabilioni di cose - credo sia un grattacapo comune. Mettiamo anche in conto che è arrivata l'ennesima stangata per la dieta comune che si segue in casa mia, dove se solo uno di noi deve evitare un tale cibo allora per il 90% delle volte lo evitiamo tutti. Sono stimoli su stimoli, per me, che di creare nuovi menu e nuovi abbinamenti/piatti/ricette non mi stancherei mai. E invece... e invece la pianto qui perchè sennò divento come la nonnina di Cappuccetto Rosso. Na lagna incredibbbile. Nella gioia generale sono qui a proporvi una ricetta di una semplicità disarmante che ho trovato su Instagram proprio nel momento in cui avevo bisogno di dolcezza non colpevole. Qualcosa per sostituire i biscotti e le fette biscottate che, a quanto pare, devono proprio eclissarsi dalla nostra tavola della mattina. Lei è Erika (@erykas_90), classe 1990, una ragazza delle mie zone che ho conosciuto tramite un'amica comune (Alice la Bionda) ad una cena vegana. Non vi ho mai detto che la prima volta che ho mangiato il seitan ho provato la sensazione di mangiare suola gommosa di anfibio? Ecco, Erika quella volta era presente. Giusto l'altra mattina ho visto che aveva pubblicato nel suo profilo una ricetta che faceva al caso mio. Lei è molto ligia nella sua dieta, seitan e tofu sono parte abituale dei suoi pasti a stampo prettamente veg & vegan, al contrario mio che resto una tradizionale con la passione per le novità. Ho deciso di ritagliarmi uno spazietto per provare la sua idea, e... mi è piaciuta molto. Ovviamente non si tratta dei dolci dolciosi che mangiavo come un gatto ciccione (la mia Brioche nello specifico), non ci sono zuccheri che si sentono al palato. La pasta è semplicissima. Ma sono buoni, soprattutto il giorno dopo. E scaldati. As always ho commesso il reato di modifica, ovvero le farine (lei aveva usato tipo 2 e integrale) e il ripieno - le mie hanno prugne e nocciole, nonché curcuma nella pasta. Queste piccolette che si fanno in meno di mezzora mi sono piaciute. E sono piaciute anche alla mia famiglia di stangati dalla dieta. [Le fragole: erano le intruse di una sfogliatina.. le ultime del mio orticello, fragoline tardive] Provatele anche voi, la dolcezza zero-pensieri di queste Sfogliatine vegane è la giusta bontà che serve a tutti noi (in dieta e non). ...While these autumn leaves float around everywhere. INGREDIENTI per 6-7 sfogliatine vegane alla prugna e nocciole 100 gr farina di riso 100 gr farina tipo 1 2 cucchiai di zucchero di canna 110 ml di acqua 1 cucchiaio di liquore alla prugna 1 cucchiaino colmo di curcuma per il ripieno una decina di nocciole già tostate, ridotte a farina grossolana 2 prugne fresche + latte di riso/d'avena per spennellare zucchero a velo per guarnire PROCEDIMENTO Impastare tutti gli ingredienti (farine, acqua, zucchero, liquore, curcuma), formare una palla. Stenderla subito con un mattarello, cercando di rendere sottile la sfoglia. Formare 6 rettangoli con estensione limitata sul lato opposto al vostro (vedere foto in alto). Al centro del rettangolo spolverare di nocciole tritate e adagiare fette sottili di prugna. Tagliare i bordi laterali come da fotografia, ed incrociare as above, cercando di fare una specie di treccia ordinata. Sigillare la base. Spennellare di latte. Infornare per 20-30 minuti a 180°C. Non gonfieranno e faticheranno a dorare, ma passato quel tempo potrete sapere che sono cotte. Consumare calde, il giorno dopo. Con una spolverata di zucchero a velo se la dieta ve lo consente (o se ve l'ha consigliato il miglior dottore di tutti: voi stessi).
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