Oggi New Horizons ha incontrato Plutone dopo 9 anni e mezzo di viaggio ininterrotto nello spazio.
Ma ve l’immaginate un viaggio lungo nove anni e mezzo per incontrare qualcuno per cui si era stati programmati? Bè, io sì. Si raggiunge una persona, un obiettivo, sé stessi. E’ un percorso irto di ostacoli, di paranoie, momenti bui che più bui non si può e parvenze di felicità che fanno ben sperare ad un arrivo imminente alla meta. Col pericolo di restare feriti per strada, eccome. A causa di pianeti o persone. New Horizons deve ancora dirci se è sopravvissuta alla polvere spaziale che gravita intorno a Plutone, piccolo, minuscolo, ultimo pianetino della sfilza di parenti più grossi, belli e conosciuti. Tutta questa discriminazione poi non si capisce proprio. Perlomeno però i due si sono incrociati anche solo un istante. Plutone me lo immagino blu (e lo so, Nettuno forse è blu e Plutone no, ma nella mia testa le cose stanno così), un pianeta simpatico ma relegato ai confini del sistema solare perché ha combinato una qualche marachella. Di sicuro si è azzuffato con Marte, e allora il Sole ha deciso per lui una punizione esemplare. Sciò, lontano dagli occhi e lontano dal Sole, beccati la polvere stellare e non rompere le scatole ai tuoi fratelli più grossi. Per fortuna che se n’è occupata Sailor Pluto a tenercelo vicino alla memoria (capelli lunghissimi verdi, amica di Bunny/Sailor Moon, ve la ricordate?). E ora tocca a New Horizons. Che, carina lei, secondo me si è innamorata della sua meta durante il viaggio. Miliardi di chilometri, tutto questo tempo… Plutone l’avrà vista orbitare a quei 12000km di distanza e avrà pensato che era la cosa più bella mai vista in tutto quel buio e polvere e meteoriti. La cosa più diversa, quella che colpisce. New Horizons ha avuto mezzora per guardarlo. Nove anni e mezzo per mezzora di sguardi (e riprese). Non le hanno neanche chiesto se voleva restare con lui qualche giorno. A prendere un tè, no? Mi lascia un po’ di malinconia questa storia. Me la sono sognata tutta nei toni della notte, con tante stelle e comete… ma sono certa che se amore era, amore è stato. Anche solo per 30 minuti di esistenza. Restando in tema di spazio, ho una ricetta che a suo tempo mi veniva presentata dopo eternità di attesa (circa 2 volte l’anno, mi è andata meglio di NH dai). La creatrice di questa idea era mia nonna. E lo è ancora, solo che non le fa più. Mi riferisco alle Polpette di Tonno e Patate, che per me erano e sono galattiche, spaziali. Le trovavo quelle rarissime volte al rientro dalle scuole medie, e mi illuminavo. La cosa buffa è che lei non si è mai basata su nessuna ricetta per farle. Mia nonna è la perfetta persona che non rispetta le regole. Figuriamoci le ricette. E’ allergica. Queste le sono venute così, un giorno che aveva patate, tonno, e dell’olio da frittura da riutilizzare. Che dire...Provatele. Dai pasticci nascono capolavori di gusto. Che ho ripreso in mano io circa 15 anni dopo. A me ricordano tanto la cucina in penombra, i cartoni animati in tv e il rumore dei piatti in fase di lavaggio sotto le laboriose mani di mia nonna Bertilla. A voi non resta che crearvi qualche ricordo con loro, ed incrociarle in cucina più e più e più volte nell'arco di quei lunghissimi 9 anni e mezzo tra i pianeti. INGREDIENTI per 15 polpette piatte e tonde 5-6 patate lessate medio/piccole 1 scatoletta piccola e 1 grande di tonno sott’olio 2 uova 4-5 cucchiai di pangrattato + per infarinare prezzemolo fresco tritato qb 2 cucchiai di grana padano 2 fette di pancarré 1 bicchiere di latte sale, pepe PROCEDIMENTO 10 minuti prima di iniziare: lasciare in ammollo nel latte le due fette di pancarré fatte a pezzi. Schiacciare con una forchetta le patate lesse e il tonno sgocciolato. Amalgamare bene entrambi i componenti e aggiungere due uova leggermente sbattute a parte, il grana. Unire ora il pancarré strizzato bene, il pangrattato, il prezzemolo tritato. Aggiustare di sale e pepe. Se il composto è troppo morbido aggiungere altro pangrattato. Con le mani umide formare delle polpette basse e rotonde, passarle nel pangrattato e disporle su un piatto. Prima di friggerle fatele riposare in frigo almeno 20 minuti. Rosolate o friggete in olio di semi bollente, 4 minuti per lato o fino a doratura. Servite calde.
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