Da bambina la tradizione che mi legava alla Pasqua era una sola: dipingere le uova sode la mattina di Pasquetta, in previsione del picnic lungo le rive verdi del fiume Brenta. Oggi, a molti anni di distanza da un'usanza che porto nel cuore come una cosa preziosa da non dimenticare, riscopro le uova colorate... ma tinte naturalmente. Uova tinte con le verdure. Vi spiego come si fa ad ottenere queste meraviglie, vi va?
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Questo 2016 è stato densissimo di cose. Una tale concentrazione di eventi che mi hanno sconvolto la vita e riprogrammato le giornate, rivoluzionato le priorità e fatto scoprire parti di me e del mondo che ancora non conoscevo. Ci sono zone di questo 2016 che mi sembrano accadute un paio d'anni fa, tante sono state le novità che mi hanno colpita come un'onda! Mancano pochi giorni a Capodanno ed io come al solito mi avvicino timidamente ai bilanci, ma ho smesso con le promesse o i buoni propositi. Almeno da un paio d'anni. Le ho soppiantate con i "mi piacerebbe", così poi non resto delusa. Mi piacerebbe... Quest'anno il Natale è un pochino strano. Cade di domenica, il che significa che per chi ha un lavoro e non è in ferie l'ultima settimana di Dicembre (una a caso come al solito) le feste passeranno un po' più in fretta del solito, un po' col piede già al martedì di rientro. Lo ammetto: oggi ho acquistato l'ultimo regalo e potete pure dirmi che sono proprio una ritardataria, me lo merito! Il punto è che me ne manca uno. E spero che i nove che ho 'fabbricato' stasera reggano. Giusto perché le idee più strampalate devo sempre averle all'ultimo, pregando che al primo colpo esca tutto perfetto. E voi siete belli tranquilli? Se sì, sappiate che darei un braccio per stare come voi. Sabato mattina mi aspetta il tour de force della cucina. Quest'anno cucino io, dal principio alla fine per il pranzo di Natale. Mi occuperò del primo per il consueto pranzo della Vigilia con le mie amiche di danza. La sera di Natale però ci pensa la paella fatta da altri, io mi siedo!! Dato che questa settimana non sono riuscita a fornirvi nuove alternative per i vostri, di pranzi, prima vi elenco il mio e poi vi indico tutte le ricette che includerei in lista, se non avessi già pianificato altro! Il miele di datteri... l'avevate mai sentito? Io l'ho scoperto un po' di qua e un po' di là - in questo periodo di mode culinarie le alternative allo zucchero si sprecano, ma il Silan è una cosa che conoscono ancora in pochi, secondo me. Anche perché le ricette di origine ebraica sono sempre un po' misteriose, restano lontane dal gran clamore (a parte forse il Labneh). Questo 'miele' particolarissimo è perfetto per chi vuole evitare lo zucchero bianco (raffinatissimo, tutti dicono che non fa bene) ed è versatile al massimo. Non si presta solamente all'uso nei dolci o nelle tisane, o sul pane tostato del mattino: il miele di datteri è il condimento gourmet per le vostre insalate estive, quelle con il melone a tocchetti, per esempio. E' buonissimo con i formaggi, e devo dire che anche sulla carne ha il suo perché. Sulla macedonia però... mi ha rubato il cuore. Insieme ad una spolverata di zenzero si ottiene il pieno di energia! Ma perché ora? Insomma, i datteri sono una cosa da Natale, di solito si trovano nei cesti che arrivano dalle zie o si regalano perché c'è la solita ballerina sulle punte che fa da stecchino (ehm ehm, la adoro), e d'estate uno non è che pensa ai datteri. Bè, io vi spingo a farlo perché c'è anche un vantaggio: di sicuro non costano il doppio come succede dal 1° Dicembre in poi. Che poi il dattero è un frutto davvero preziosissimo per la storia del deserto, eppure noi lo snobbiamo e non lo consideriamo molto pregiato, forse. In passato veniva chiamato "la torta dei poveri" o "il pane del deserto" e se se ne analizza uno si scoprono moltissime proprietà nutrizionali segrete che non sto qui a spiattellarvi solo perché vorrei che i datteri vi incuriosissero quel tantino in più da considerarli davvero come frutta secca da consumare all year long. Preparare il Silan non è difficile: per cominciare vi bastano 250 gr di datteri essiccati, acqua e... stop. Il miele deriva dalla bollitura e dalla spremitura dei datteri. Vi assicuro che il fuoco fa tutto il lavoro! Il risultato è un preparato che si addensa in frigo, che io ho reso più ricco spremendo bene anche la polpa dei datteri. Potete anche scegliere di non farlo, utilizzando solo il liquido finale di scolo. Sta un po' a voi decidere se volere un Silan più corposo o più leggero. Trovate questo post anche nel blog di Ilaria, Lipstick For Breakfast, che vi invito a sbirciare perché sempre più ricco di contenuti interessanti a tema beauty! Grazie Ila :) INGREDIENTI per 1 vasetto piccolo tipo Bormioli 250 gr di datteri essiccati 500 ml di acqua PROCEDIMENTO In una pentola, possibilmente antiaderente, mettete i datteri denocciolati tagliati a tocchetti e coprite con l'acqua. Dovranno restare immersi di uno o due pollici. Accendete il fuoco, portate a bollore e fate cuocere a fuoco basso per circa 1 ora e 30/2 ore controllando di tanto in tanto se c'è necessità di aggiungere poca acqua per tenere i datteri sempre immersi. Passato il tempo di cottura i datteri dovranno essere morbidissimi. La tradizione dice di usare una garza, versare il tutto e spremere. Io ho usato un colino ed ho raccolto anche la spremitura della polpa (ecco il perché del colore intenso). Fate bollire in un pentolino a fuoco basso per 10-15 min in base a quanto vorrete far rassodare, poi mettete in un vasetto di vetro e conservate in frigo. Si rassoderà ancor di più con il freddo. Si conserva per una settimana. |
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