Ed eccoci qua. Passata la Pasqua, passata Pasquetta, ci ritroviamo tutti belli rotolanti, con grandi scorte di cioccolato in dispensa (don't worry ci penso io con nuove ricette!) e molte uova sode in frigo. Ma ditemi un po'... le fate anche voi le uova sode per Pasquetta vero? Qui nelle mie zone il pic nic senza uova sode è come la soppressa senza pasta macinata di maiale. E' una tradizione fortissima che vede coinvolti anche i più piccini: dipingerle, quando sono cotte, è divertentissimo - parola di ex bambina dipingi-uova. Oggi le cose si sono fatte un po' più chic, per noi 'grandi', e quest'anno ho notato con molta meraviglia lo spopolare delle uova dipinte ma stampate con erbe selvatiche. Mi spiego: si appoggia il trifoglio sul guscio dell'uovo sodo, si dipinge tutto (anche quello), si toglie alla fine e resta lo stampo pulito delle sue foglie. Moooolto franscese.
A Padova, in passato, le uova sode si vendevano in quasi tutti i bar. Ve lo dicevo anche nel post riguardante i locali storici di di Padova, e vi ricordo che la Zita le vende ancora. Al tempo dei miei nonni andavano forte, costavano poco e davano gran sostanza. Ammetto che a me le galline non sono mai piaciute del tutto... quindi apprezzo molto il risultato ma non la creatrice, da brava ingrata quale sono. In genere però le uova sode si avanzano a fatica, dato che è facile calcolare quante ne verranno consumate molto prima, tranne a Pasquetta appunto. Mi ricordo di un anno in cui ne cuocemmo addirittura venti. Le superstiti, nei giorni seguenti, finirono in insalatone e panini. Non conoscevo ancora la ricetta dei frollini fatti con i tuorli delle uova sode, ma oggi posso dirvi che ormai sono 5-6 anni che la so e che la ripropongo ogni tanto. Non sono dei frollini con gusto normale: hanno un gusto più... più corposo, vanigliato, sono molto più friabili dei frollini normali. Attirano i morsi letteralmente! Non potevo quindi non consigliarveli proprio ora, che le galline sono in pausa per riprendersi e il frigo gioca a far rotolare le loro creazioni mentre noi dormiamo, la notte, sperando che la panza cali da sola dopo tutti questi giorni di abbuffate. INGREDIENTI 3 tuorli di uova sode 100 gr di zucchero 100 gr farina vanilina 100 gr fecola di patate 100 gr burro fuso sale PROCEDIMENTO Con un cucchiaio lavorare i tuorli con lo zucchero, poi aggiungere tutti gli altri ingredienti in un colpo solo. Usare ora le mani e impastare fino ad ottenere una palla omogenea. Sarà piuttosto sbriciolosa. Formare dei biscotti con la forma che volete: io ho stirato la pasta non troppo sottile con il mattarello, tra due fogli di carta forno, ed ho ritagliato i biscotti con lo stampino infarinato. Infornare per circa 15 minuti in forno già caldo a 180°C. Il trucco: quando li sfornate attendete un istante e poi traferiteli su un gratella a raffreddare completamente. L'umidità che rilasciano sulla carta forno, altrimenti, li renderebbe meno friabili.
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Ci siamo ormai: Primavera, Pasqua, quest’anno coincide tutto più o meno nello stesso lasso di tempo e la sensazione è gioia mista a occhio spaesato, perché l’inverno non se n’è ancora andato del tutto – altrimenti il mio armadio sarebbe molto più sgombro di lana ora.
Mentre scrivo la cicciottissima Brioche dorme sulla mia pancia, in un modo buffo che solo le gatte incinte possono adottare: ho dovuto lottare per avere l’uso di entrambe le mani perché ho una micia piuttosto legata alle mie, di zampe, quando dorme. Ne vuole sempre almeno una tra le sue. Fuori gli uccellini cantano e c’è un bel sole in modalità tramonto, si prospetta un cielo stellato stasera. Brioche non se ne rende conto, della Pasqua, ed io nemmeno credo. Tutto troppo in fretta. Però con i miei piccoli hobbit di 9 anni sabato scorso abbiamo tirato fuori tutti i simboli di questa festività, ovviamente in inglese, ed oltre ad aver scoperto che colomba si dice “dove” (tutti sorpresi nel sapere che la marca di cosmetici ha preso proprio da lì) qualcuno se n’è uscito con un simbolo insolito: “Maestra, l’arcobaleno!”. “Bè…” ho ribattuto pensosa, “dai, sì, anche l’arcobaleno! How do we spell arcobaleno?”. Brioche muove le zampe e le sfarfallano baffi e orecchie. Sta sognando, lei. Questa gatta praticamente mi corre sulla pancia. Da ferma. Pasqua, allora, fa rima con arcobaleno, con primavera, con fiori, con colori. Non poteva mancare quindi una ricetta a tema ma rigorosamente senza coloranti, per quest’anno. Ci pensa la curcuma a dare il giallo, e ci pensano le carote a fare da becco e zampe. L’impasto del cupcake non presenta traccia di burro, quindi fate pace con i vostri pregiudizi americani e sfoderate il frullino. Il risultato sarà sofficissimo e a prova di errore. Se cercavate un’alternativa all’uovo di cioccolato… here we are. I pulcini sono sempre una buona idea, soprattutto se alla base c’è l’impasto di Sigrid! How do we spell pulcino? Buona Pasqua a tutti, che sia colorata come l’arcobaleno dei miei bambini e che sia beata come il sonno della mia dolcissima miciona-panciona. Ce li facciamo anche negli altri canali social gli auguri, vi va? (Mi trovate su Facebook ed Instagram principalmente) Grazie infinite a Ilaria per questo spazio nel suo blog, Lipstick For Breakfast: come sempre è un onore stare tra le sue pagine! INGREDIENTI 150 gr farina 120 ml olio di semi 120 ml buttermilk (= 60 gr yogurt bianco + 60 ml latte, mescolati e lasciati riposare per 10 min.) 75 gr zucchero 2 uova 1 limone bio vanilina 1 cucchiaino abbondante di lievito mezzo cucchiaino di bicarbonato sale per il frosting: 100 gr philadelphia, 100 gr panna vegetale da montare, curcuma qb per occhi, zampe, becco: qualche rondella di carota, gocce di cioccolato oppure mirtilli essiccati PROCEDIMENTO In una ciotola unire la farina, il sale, il lievito, il bicarbonato, la vaniglia. Sbattere con un frullino le uova con lo zucchero e la buccia del limone grattata: non più di 1 minuto. Versare l’olio, 1 cucchiaio di succo di limone e usare il frullino per 1 altro minuto. Aggiungere, alternandoli, ingredienti secchi e buttermilk, a più riprese, fino ad esaurire tutto. Riempire i pirottini nello stampo per muffins per ¾, infornare a 180°C per 12-14 minuti a forno statico. Quando i cupcakes saranno freddi montate la panna fredda con la philadelphia, aggiungendo curcuma quanto basta per ottenere un colore giallino. Usate una sac à poche per fare i pulcini. Tagliate, da rondelle di carota, zampette e becco. Infilateli nella glassa e rifinite con gli occhietti (io ho usato mirtilli essiccati perché le gocce di cioccolato s’erano momentaneamente volatilizzate). A fine Novembre 2014 camminavo sui tacchi a zonzo per la Fiera di Padova. Proprio in quel periodo la struttura ospitava Tecno&Food, una fiera per gli 'addetti ai lavori' della ristorazione a cui si collegava anche una competizione di fingerfood. Ops, scusate, un campionato.
Davanti a me spiegavano le loro ricette impossibili da replicare chef straordinari come Fabio Mancuso (che poi ha vinto il premio più ambito) e tutte le personalità più autorevoli del settore. Lo stand dell'azienda per cui lavoravo a quel tempo era proprio in pole position sulla sezione show cooking ed esposizione fingerfood, ed io ero davvero felice. C'era una tale concentrazione di cucina che non sapevo dove guardare. A rendere il tutto ancora più frizzante però fu una persona in particolare, Anna Maria Pellegrino, foodblogger e chef (e mille altri titoli da attribuirle, credetemi che son tanti), che era testimonial proprio della mia azienda e del prodotto che presentavamo. Ebbi la fortuna di farle da 'assistente' quando l'altoparlante annunciò che era l'ora della sua conferenza sul tema AIFB (Associazione Italiana Food Bloggers) di cui era ed è tuttora presidente. Dopo la pausa in sala mi chiese di seguirla perché doveva salutare un paio di conoscenti, e ci dirigemmo verso la zona in cui si sarebbe poi svolto una specie di buffet offerto da qualche ente di cui ora non ricordo il nome. La quantità di persone che vennero a salutarla fa strabiliante. La qualità dei discorsi era stimolante al 100%. Da semplice stagista venni inclusa nei discorsi con persone che solitamente stanno dietro ai fornelli o sulle riviste di cibo, non mi si lasciò nemmeno un attimo da sola con il mio piatto (di pesce, non vi dico che bontà) in mano. Anna Maria, che dopotutto non mi conosceva tantissimo, mi presentò a tutti, mi consentì di parlare con tutti. E non venni assolutamente trattata da bambina. Quella fiera mi diede la possibilità di toccare con mano un mondo che altrimenti si vede solo da fuori, il mondo di chi si fa il mazzo per davvero, e fu interessantissimo vedere quanto i veri cuochi fossero davvero persone reali. Gentili. Simpatiche. Niente a che fare con i tre personaggi in croce che lanciano piatti, giudicano e sbraitano in tv - personaggi peraltro ingiustamente ammirati da tutti. Anna Maria mi diede una gran lezione di savoir faire quella volta, mi permise di stare in prima fila quando fu il suo turno allo show cooking (in cui propose un fingerfood ispirato ad una famiglia nel deserto, una specie di tartina di segale con formaggi particolari a pasta morbida, erborinati, una cialda particolarissima, scorzette d'arancia e crue di cacao). Quando ci salutammo mi fece andare a casa con il crue che le era rimasto, il suo labneh e scorzette d'arancia. Mi donò anche la forma di formaggi misti che aveva preparato in precedenza. Inutile dire che rimasi allibita da tale gentilezza. L'umanità delle persone a volte è sconvolgente, ti zittisce alla grande perché dai, oggi non siamo più abituati a dosi gratuite di bontà. Il suo blog resta sempre una fonte inesauribile di ricette e storie d'altri tempi, ed è proprio da lì che arriva questa ricetta. La bontà di questi biscottini veneziani vi incanterà, un po' perché hanno la farina di mais fioretto, come ben saprete, e un po' perché hanno proprio il sapore delle cose genuine... e di una gentilezza che ricorderò per sempre. INGREDIENTI 200 gr farina di mais fioretto 200 gr farina 0 3 tuorli 160 gr zucchero 1 punta di cucchiaino di bicarbonato 150 gr burro 150 gr uvetta vanilina sale 1 bicchierino di grappa PROCEDIMENTO Montare i tuorli con lo zucchero fino a quando il composto non diventa spumoso. Usare il cucchiaio: aggiungere le farine, il sale ed il bicarbonato, il burro morbido, la vaniglia, l'uvetta (ammollata e strizzata). Unire, alla fine, il bicchierino di grappa. Impastate bene, ci vorranno cinque minuti di calore di mano affinché la palla diventi omogenea e modellabile. Lasciate riposare al fresco per 30 min prima di formare dei filoncini e tagliare delle rondelle. Cuocere in forno (un po' distanziati) a 180°C per 25 minuti. Servire con una spolverata di zucchero a velo. Oggi uno speedy post che sa di Carnevale, come mi ha fatto notare la mia amica Ilaria ieri sera. Siamo andate a vedere al cinema il film 'Joy' (con Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Bradley Cooper) e ci siamo portate cibo da sgranocchiare. In questi giorni anche io sono un po' a dieta per accertamenti quindi molti alimenti non li posso manco vedere, quindi ho preparato dei biscottini semplici semplici privi di qualsiasi traccia di lattosio o uova (ricordate l'intolleranza al lattosio di Ilaria?). No burro, no latte, no uova quindi... e non sono fatti di aria! La loro particolarità è che l'ingrediente base è il vino rosso. Ma giuro che non vi faranno ubriacare. E non si sentirà se non per un lieve retrogusto speziato, perché impreziosito da scorze di arancia e limone. "Sanno di Carnevale!" mi ha detto Ila ieri sera prima che il film cominciasse. E a me son venute in mente tutte le frittelle ed i crostoli(galani) delle mie nonne, che avevano sempre quel sapore che in età cosciente ho saputo riconoscere come grappa. Io ve li consiglio, i Vinarielli. Sono buonissimi davvero, e facilissimi è dire poco. Abbiate fede quando è ora di fare i rotolini per tagliare i biscotti. Non siate timidi! La ricetta di questi biscottini pugliesi è di Benedetta Parodi. E l'ha puntata anche la mia 'piccola' Brioche. Che vedete sull'attenti al sentire il loro profumo. INGREDIENTI 1 bicchiere di vino rosso 1 bicchiere di olio di semi di girasole scorza grattata di 1 arancia e di 1 limone 1 bicchiere di zucchero di canna + altro per decorazione 430 gr farina + altra per la lavorazione 20 gr fecola 50 gr semola rimacinata di grano duro (quella per i ravioli) un pizzico di bicarbonato i semini di 1/2 bacca di vaniglia oppure vanilina mandorle/nocciole/cranberries per decorare PROCEDIMENTO Assemblare gli ingredienti nell'ordine d'elenco (senza le decorazioni di frutta secca e zucchero s'intende). Lavorare bene il composto con le mani e uniformarlo. Formare dei rotolini e tagliare dei cilindretti non troppo grossi, passarli nello zucchero di canna e porli sulla placca del forno rivestita. Schiacciarci sopra una mandorla, una nocciola, insomma quel che avete di frutta secca, e infornare a 180°C per 20 minuti o fino a che i bordi inizieranno a dorare. Far raffreddare su una gratella quando sono cotti. Chiusi in una scatola ermetica durano 4 giorni. |
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