E' un periodo che è tutta un'ansia senza fine. La parola d'ordine di ogni giorno è CORRERE, a casa come a lavoro, dove sono sommersa da pile di carta da sbrigare. Corro talmente tanto che la notte non sono in grado di farmi 7 ore di sonno di fila, c'è sempre qualche oscuro motivo per il quale io debba svegliarmi a ore barbare e fare fatica a riprendere sonno. Non la sto vivendo benissimo, vi dico la verità. Mi manca l'arrivare a casa, la sera, e tuffarmi sul divano con la mente sgombra. L'unica serata in cui trascorro 1 ora e mezza davanti alla TV è il venerdì, con il mio amato Bake Off(tonight!). Organizza di qua, organizza di là, lavora per questo e per quell'altro, fai questo e fai quello, mai a casa, sempre in giro a sbrigare commissioni... e poi guardate il mio armadio, poverello. Una disperazione! Ho proprio bisogno di fermarmi e riconsiderare il concetto di tempo. Perché ora come ora se facessero un referendum per ottenere 30 ore al giorno in cui poter smaltire le affannose corse io voterei sì. Tutto, pur di levarmi di mezzo questa lista che non si accorcia. Ho bisogno di ORGANIZZAZIONE. Ve lo scrivo in grande perché così me lo pianto bene in testa. Vietato lamentarsi... si diceva così vero? Ecco appunto, allora mi tappo la bocca con un Buchteln, e mi rilasso impastando! Questa ricetta è in mio possesso da un po' d'anni, ottenuta dal blog di Fiordifrolla, la prima foodblogger che iniziai a seguire ancora molto tempo fa, quando l'idea di uno spazio virtuale tutto mio manco mi sfiorava. Ad oggi posso dire di aver preparato abbastanza Buchteln da conoscerne a memoria la preparazione, e di aver sempre riscosso un successo dietro l'altro con parenti/amici nei paraggi. Non scherzo nel dire che è l'impasto più morbido e voluttuoso di tutti, quello che lievita più adorabilmente. Vi basti vedere il confronto tra la foto sopra e quella sotto! Ogni volta che si alza un lembo di canovaccio è un "awwwww" sussurrato. Cosa sono i Buchteln? Sono delle pagnottine sofficissime dolci. Il loro interno non resta cavo ma lievita, mantenendo un cuore di marmellata dolce. Mi piaceva, qualche anno fa, fare il gioco dell'indovinello: farcivo le palline con due gusti diversi di marmellata, il caso sceglieva per chi allungava la mano insomma... Stavolta ho scelto di usarne una, e nello specifico quella di amarene bio. Poco dolce, ma per me ugualmente buonissima. L'origine della preparazione è austriaca e c'è chi dice anche boema, ma tutt'oggi è molto apprezzata anche in Ungheria ed a Trieste. La mia bisnonna aveva genitori austriaci, sangue dei boschi e spirito straniero. Quella goccia di tradizione austriaca che mi porto dentro per discendenza familiare danza felice quando decido di fare i Buchteln, ma non serve essere poco italiani per decidere di cimentarsi! Direi di aver ciarlato abbastanza. E' venerdì sera, è ora di riprendere in mano il tempo e calmare tutto quanto. Copertina, gattone, tisana caldissima allo zenzero in una mano e buchteln moooorbido nell'altra. Buon weekend a tutti! Ricetta adattata da “Cucinare nelle Dolomiti” NB: se avanzate i Buchteln il giorno dopo potete congelarli. INGREDIENTI per 18 Buchteln 25 g di lievito di birra fresco 40 di zucchero 120ml di latte 40 g di burro fuso 2 uova 200 g di farina 00 200 g di farina manitoba 1 bustina di vanilina 1 fialetta di aroma all’arancia 1 pizzico di sale ½ fialetta aroma rum confettura di albicocche e di mirtilli burro fuso per spennellare zucchero a velo per spolverare PROCEDIMENTO
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