RESPIRARE BENE, MANGIARE SANO | CONFERENZA CON MIKE MARIC E MARCO BIANCHI @ Y-40 THE DEEP JOY11/4/2016 Era venerdì sera, tutto buio, tanta pioggia, ma proprio tanta eh, e c'era un'auto piena di giovani donzelle curiosissime di saperne di più su respirazione ed alimentazione. Alice, Alice, Erica, Erika... ed io. Direzione: Y-40 The Deep Joy, a Montegrotto Terme (PD). Per strada non si vedeva niente tanta era la pioggia, ma si riusciva a scorgere il fianco di un colle, vicinissimo alla strada. Ebbene, siamo giunte a destinazione sane e salve. Pioggia fuori e acqua dentro alla struttura. Una piscina particolarissima, mica bruscolini: la più fonda al mondo (40mt) e l'unica con acqua termale brevettata (se strabuzzate gli occhi come me vi capisco: significa che ha principi attivi quasi uguali all'azione del cortisone, e per questo motivo è stata dichiarata acqua unica e speciale). Di unicità però ce ne sono tante ad Y-40, e le si notano subito appena si entra. Intanto, una bellezza architettonica non indifferente. Poi, una bella copia incorniciata del Guinness World Record. E, più di tutto, tante tante 'finestre' sulla piscina, oblò, quasi un acquario; infine, un ponte. Non un tunnel ma un ponte, che passa attraverso l'acqua e che protegge chi usa i polmoni da chi invece usa le bombole (o è in apnea). Prego notare il pesce umano che passava sopra le teste delle mie compagne di serata, oltre ai loro sorrisi bellissimi in attesa dell'inizio della conferenza. Prima di proseguire con il resto faccio una dovuta premessa: non conoscevo molto Mike Maric, personaggio simpaticissimo e dalle doti apneistiche totalmente fuori dalla portata di qualsiasi normo-umano, e non conoscevo quasi nulla del mondo che ruota intorno all'apnea. La serata mi interessava al 100% per l'argomento che trattava (Respirare Bene, Mangiare Sano), ma di respiro sapevo solo quello che, a tempo debito, mi aveva insegnato una bravissima insegnante di yoga. Per quanto riguarda Marco Bianchi.. ho tre dei suoi libri nello scaffale dedicato alla cucina. Ehm ehm. Comunque, i due relatori erano due tipi da cui aspettarsi una conferenza totalmente informale, nonostante la situazione fosse supportata dalla Fondazione Umberto Veronesi: Marco Bianchi (IG: @marcobianchioff, FB: Marco Bianchi) e Mike Maric (IG: @mikemaric, FB: Mike Maric Official). Contando che hanno iniziato la serata prendendosi in giro l'un l'altro per un tiramisù versione healthy che Mike diceva di aver fatto più buono di Marco (l'ideatore della ricetta)... potete immaginare come si prospettasse il proseguo della serata. Dopo una dovuta intro è partito Mike. Docente all'università di Pavia, apneista, campione. Tre anni fa è stato chiamato dal team olimpico del nuoto nazionale per insegnare apnea e migliorare le prestazioni dei nostri campioni (ha un'adorazione per Federica Pellegrini e Filippo Magnini, si vede!). Ha iniziato con qualche dato e qualche cifra sui nostri polmoni, supportato da diapositive; cose che normalmente uno non sa, tipo che al giorno facciamo circa 20'000 atti respiratori (perché ne facciamo 14 a minuto). Impressionante, dato che i polmoni sono forse gli organi a cui badiamo di meno dato che respirare ci viene naturale. Mike ci ha spiegato un po' come funzionano i 3 tipi di respirazione che esistono, la clavicolare, la toracica e la diaframmatica. L'ultima, quella che insegnano anche a teatro o ai cantanti, è quella più utile. Il diaframma è il muscolo più importante della respirazione, è quella specie di membrana sulla quale appoggia la base dei nostri polmoni, e che se usato a dovere garantisce più capacità, da parte dei polmoni, di prendere ossigeno, più rilassamento, più concentrazione. Utile da sapere per i momenti d'ansia! La respirazione inoltre è fondamentale per la digestione, che dipende anche dalle condizioni mentali. Anche se usiamo generalmente 1/8 della nostra capacità polmonare dovremmo tutti fare un corso di respirazione: respirare è semplice quanto imparare a farlo bene è complicato. Spettacolare il video di Mike che gioca con i delfini in apnea che ha concluso la sua esposizione. Pazzesco e tenero allo stesso tempo, tantissima armonia tra delfini e uomo in una danza nel blu! La serata è proseguita con Marco Bianchi, che doveva esporre tipo un'ora di informazioni in circa 20-30 minuti di tempo. Faceva scorrere le slides ad una velocità supersonica :D! Ex tecnico di ricerca biochimica, con ormai 14 libri scritti, Marco ha proseguito nel filone della salute parlando di alimentazione, il suo forte. Eat well, stay less, move more è più o meno la linea che segue, oltre all'hashtag #iomivogliobene che ormai caratterizza il suo lavoro di divulgazione scientifica. Marco ci ha fatto notare come dal 1800 al 2016 l'introduzione di proteine vegetali nella nostra alimentazione sia calato del 5% (da 11 a 6), mentre dovremmo tutti evitare un po' di più la carne rossa e fare uso di legumi, dato che il ferro animale ossida le cellule del nostro intestino ed il ferro vegetale no. Un dato che mi ha sconvolta è stato quello riguardante la Romagna: è la zona in cui si consumano più carne rossa ed insaccati di tutta Europa ed è anche la zona con più alta incidenza di tumori. Chiaro segno di come le due cose siano pericolosamente correlate. Marco, comunque, non predica il vegan ed il vegetarian come filosofie uniche ed imprescindibili: l'importante, come diceva, è variare l'alimentazione e puntare sulle infinite fonti di benessere che provengono dal mondo vegetale. Molte delle sue diapositive sono state illuminanti e mi hanno dato informazioni che forse tutti dovrebbero sapere. Sono stati stravolti poi alcuni miti comuni, per esempio sapevate che le mandorle forniscono più ferro e calcio di un bicchiere di latte ed i peperoni forniscono più vitamina C delle arance? Ve l'aspettavate? Io no!
Le spiegazioni, volate in un lampo (avrei voluto saperne di più), sono terminate ed hanno lasciato posto alle domande del pubblico: tra le più interessanti la pericolosità del caffè che, al contrario, fino a 5 tazzine al giorno non zuccherate fa benissimo. Ah, e la dieta miracolosa del bicchiere d'acqua col limone alla mattina? Na fregnaccia! Parola di Marco Bianchi. Vitamine ok, ma tutti questi miracoli che predica il web non sono veri. Gli integratori proteici? Pericolosi, da assumere solo ed esclusivamente sotto controllo e prescrizione medica. Mike invece ci ha descritto il pasto perfetto prima di una gara sportiva: quinoa e ceci. Ho già provveduto ad informare il mio cestista. :) A fine serata io ed il mio gruppetto di amiche ci siamo avvicinate al palco e sono seguite le foto di rito, i selfie... inutile dire che il mio tasso di presentabilità era esaurito da un pezzo, quindi dovrete accontentarvi, fino a quando non cambierò idea :D, delle foto qui riportate. Garantisco io però sul bellissimo sorriso di Marco. Lui sì che sa farsi i selfie! Gli ho pure chiesto se poteva firmare una copia di un suo libro per mia madre. Lui non lo sa, ma ha strappato un sorriso, la mattina dopo, alla mia mamma. Che lo adora ma che non ha avuto l'estro di unirsi ad un gruppo di ragazze ventenni per vederlo dal vivo. Non credo di averlo fatto di persona ma avrei voluto ringraziare anche Mike, gentilissimo e simpaticissimo. Mi è piaciuto molto lo stampo informale della serata, l'atmosfera particolarissima di Y-40, gli argomenti trattati e l'umanità con la quale sono stati spiegati. Non è sempre scontato ascoltare conferenze in cui si usano termini umani per far capire i dati alle persone che non sono del settore. La normalità dei due si è capita anche quando ci siamo tutti avvicinati per foto e saluti e firme. Calorosi e spontanei, a me sono piaciuti tanto. Ed anche alle ragazze. Ce ne siamo risalite in auto che ancora pioveva un sacco, ma l'abbiamo notato poco forse perché abbiamo continuato a riflettere sui temi trattati e sui nuovi dati incamerati. Decisamente una serata non convenzionale ma fonte di infiniti spunti. Nella speranza che tali occasioni si ripresentino qui nel territorio di Padova & limitrofi spero che anche per voi questo reportage sia stato un'integrazione o una risposta a qualche domanda che forse vi sarà sorta. L'alimentazione ed uno stile di vita sano hanno assunto un'importanza massima, curarsi con il cibo è possibile. Bisogna soprattutto volersi bene! Con questo è tutto, concludo e riposo le dita. Giuro che non mi sono dilungata. Dovevo proprio dirvele tutte queste cose! :) Patrizia
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E non sto mentendo, lo giuro. Come vi dicevo nella ricetta del No-Bake Cheesecake Scomposto (ovvero quella senza cottura, di cui ne arriverà anche un'altra versione non-monoporzione), di Cheesecakes ne ho provate tante. Sia fuori casa che in casa: ci sono stati periodi in cui il fatto di non aver ancora trovato la ricetta perfetta mi rodeva da impazzire.. perché la Cheesecake è senza dubbio una delle mie torte preferite. E dev'essere morbida, vellutata, cremosissima, non come quella che ti portano all'Old Wild West, che a dirla tutta sembra plastica da quanto solida e perfettamente geometrica è.
Finalmente quindi giungo a scrivere la ricetta che uso SEMPRE, quella che non delude mai e che viene così alta e bella che esce persino dallo stampo a cerniera per torte più alto che ho. La Cheesecake secondo me dovrebbe stare in tutti i film, la vedrei molto bene in Alice in Wonderland, per esempio. Perché la si mangia all'ora del té, a colazione, a cena... sempre. Una Cheesecake nel frigo è la mia rovina: capitolo sempre nel "dai, una fettina piccolina" ma poi la fettina non è poi così piccolina perché non si possono tagliare fette minuscole dai, altrimenti crolla tutto e si faceva prima a mangiarla col cucchiaino (faccio anche quello sì). Dalla famiglia del fidanzato di mia sorella giunge l'idea di farla e congelarla, servendola poi come semifreddo. Bella idea! Ci proverò. E' che quando la faccio, questa, non ho neanche il tempo di infornarla che vorrei subito assaggiarla. E continuare ad assaggiarla finché finisce, eh. Allora, dato che le temperature ancora ce lo permettono io direi di produrne in quantità. Vi accorgerete che non deve stare in forno quella classica mezz'ora, assolutamente no. E' così alta che le serve di più. Vi garantisco una cosa però: poi la rifarete ancora ed ancora. Perché la Cheesecake più buona non la fanno solo a New York City. Un ultimo appunto, perché il lato monetario non è da tralasciare: quando compravo tutti questi ingredienti in un super qualsiasi spendevo circa 13/14 Euro per fare questa torta. Ora, quando la faccio, so che devo andare da Lidl. La qualità c'è e spendo anche la metà. A parte la ricotta che, come sapete da Instagram, compro nella mia azienda agricola di fiducia. Tratta da Sale & Pepe magazine. INGREDIENTI 300 gr biscotti Digestive sbriciolati finemente 80 gr burro cannella un pizzico Crema: 400 gr robiola o philadelphia 300 gr ricotta vaccina 250 gr zucchero 150 ml panna fresca 40 gr yogurt bianco 4 uova medie 1 limone bio (scorza) 1/2 bacca di vaniglia (i semini) 30 gr farina bianca setacciata Topping: marmellata di lamponi fragole a tocchetti panna montata per guarnire ogni piatto PROCEDIMENTO La tortiera: la mia misura 25-28 cm di diametro e 6,5 cm di altezza. E ci sta, certo, ma proprio a filo. In cottura si alza oltre il limite ma non sborda.... e poi quando è cotta cala pochissimo. Iniziamo dalla base: mescolare bene i biscotti sbriciolati con il burro fuso e la cannella. Quando tutto sarà ben intriso di burro stendere uno strato sul fondo della vostra tortiera (io rivesto solo la base, non le pareti), premendo bene perché si uniformi. Cercate di andare anche un po' su nei lati. Mettete in frigo per almeno 30 minuti. Per la crema: usate un frullino e una ciotola molto capiente di vetro. Iniziamo con: robiola, ricotta, zucchero. Mix. Yogurt, panna, scorza di limone grattugiata, semi della bacca di vaniglia. Mix. Un uovo alla volta, mixando. Infine, la farina setacciata (mi raccomando... questo sì). Versate la crema liscissima nello stampo con i biscotti sul fondo, infornate subito a 160°C. La ricetta direbbe che la cottura dura 55 minuti, ma col mio forno ci vogliono 70 minuti. Gli ultimi 5 con lo sportello un poco aperto per far uscire l'umidità. Far raffreddare la Cheesecake completamente prima di metterla in frigo. Qualche ora prima di servirla coprire il top con la marmellata di lamponi fatta scaldare lievemente in un pentolino con un cucchiaio d'acqua. Poco prima di servire decorare con fragole o frutta a pezzettoni. Servire con un ciuffetto di panna montata per piatto. |
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